Rien ne va plus : la pallina non si è fermata sul rosso-Brb della roulette di Coppa Europa per Club. Nella croata Porec, teatro della final four della competizione continentale giunta alla trentatreesima edizione, un verdetto amaro e implacabile ha castigato la formazione campione d'Italia in occasione della semifinale contro la francese Saint Vulbas. In un confronto che si infiammava su obblighi antitetici (la Brb all'inseguimento dell'ottavo trofeo, il club transalpino alla ricerca del successo qualità per dare lustro a quello ottenuto lo scorso anno), la Banda Bellazzini si è vista beffare sotto lo striscione d'arrivo dopo una rincorsa superba, che spesso ne aveva premiato la determinazione.

La febbre di Coppa si è subito alzata quando gli atleti della staffetta, Ales Borcnik ed Emanuele Ferrero, da una parte, e i campioni del mondo Alex Chirat e Frederic Marsens, dall'altra, hanno fatto vibrare il bocciodromo istriano con una prova emozionante, vinta dagli italiani per un bersaglio colpito in più (59 su 61, a 58 su 61). Appresso, nella prova di combinato, Daniele Grosso ha cercato la rivincita contro Jerome Benoit, colui che a Mersin non gli permise di strappare la qualifica nella poule, ma pure stavolta il cerchio si è chiuso intorno a Grosso, sconfitto per 27 a 22. Ci ha provato Simone Nari a mantenere il vantaggio per la Signora in Rosso, e purtroppo, sul filo di lana (26-25), si è visto sottrarre l'intero bottino. Nel turno successivo, dedicato al doppio tiro di precisione, Fabrizio Deregibus – esperienza e rendimento al servizio del club di Ivrea, con i suoi sette successi su ben dodici finali di Coppa disputate -, ha cercato insieme a Luigi Grattapaglia di capovolgere il parziale sfavorevole. Lui c'è riuscito, con un 23-16 ai danni di Gregory Chirat, mentre il buon Gigi è stato castigato al fotofinish (16-15) da Sebastien Belay. Sul parziale di 6-4 a favore del Saint Vulbas, la società di Ivrea ha affidato ai suoi corridori il terzo tentativo di rimonta. Il tappeto del tiro progressivo però non si è illuminato sotto i colpi di Ales Borcnik e Anze Petric : il primo si è mantenuto sui livelli del campione del mondo Alex Chirat, ma in dirittura d'arrivo il transalpino ha lucidato l'oro iridato, chiudendo sul punteggio di 48/51, contro i 46/50 dell'atleta della Brb. Nulla da fare anche per Petric, inchiodato sul 42/50 a 46/48 di Marsens. A quel punto l'usbergo dei 6 punti di vantaggio ha consentito all'affamata Saint Vulbas margini di sicurezza non trascurabili. Per la Brb un ultimo turno da 8 punti ancora in palio, da interpretare anche in chiave di teologia boccistica : fede, speranza e … qualità. Il nocchiero Aldino Bellazzini ha strigliato la brigata. E i suoi fidi non sono stati certo a guardare. I loro flutti si sono infranti a lungo sui contrafforti della diga francese, e il loro spumeggiare ha invaso ogni anfratto di gara, superandolo con le coppie Grosso – Barbero (7-5 contro Mourgues-Piroux/Condrò) e Ferrero – Nari (8-5 contro Couard – Benoit), ma non cè stato nulla da fare. I pareggi di Grattapaglia (6-6 dinanzi a Gregory Chirat) e Deregibus (9-9 dinanzi a Belay), hanno consegnato sul definitivo 12-10, il biglietto per la finale franco-croata al Saint Vulbas.


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