La francese Montelimar ha ospitato la sfida amichevole tra Francia e Italia, un ritorno alle belle abitudini, una sorta di ricerca del tempo perduto – Proust ci perdoni – per uno storico appuntamento che trae origine nel 1958 ad Annecy. La riproposta del confronto internazionale fra le due tradizionali avversarie di sempre, si è risolta in una affascinante sequenza di partite ad altissimo livello, con punteggi molto alti nel combinato e prove tradizionali con percentuali oltre l'85 per cento, sia in bocciata che in accosto. E lucean le stelle. Quelle azzurre con Francesco Feruglio, Luigi Grattapaglia, Gabriele Graziano, Daniele Grosso, Matteo Mana, Luca Melignano, Stefano Pegoraro, Alex Zoia, e quelle transalpine con Guillaume Abelfo, Sebastien Belay, Jerome Benoit, Alexandre Chirat, Gregory Chirat, Sebastien Leiva Marcon, Frederic Marsens, Julien Molager.
Se vanno segnalati gli ottimi esordi di Feruglio, che non ha patito il peso della maglia azzurra, e di Zoia, che non solo ha prevalso nel progressivo contro il fuoriclasse Chirat (45 a 43) e pareggiato (46-46) con Marsens, oltre a realizzare un altissima media in accosto nella prova a coppie, non si può non menzionare quello del neo commissario tecnico Roberto Favre, alle prese con una due giorni assai impegnativa, lunga 39 prove.
“ Sono soddisfatto del mio debutto in questa nuova veste – ha affermato Favre – e molto soddisfatto del gruppo, della compattezza, di come hanno fatto squadra gli atleti convocati, della sintonia e della condivisione di idee con Carlo Pastre per le formazioni da schierare e la gestione delle partite. Si è trattato di un test importante in vista dei prossimi appuntamenti internazionali. Un mix di esperienza da Melignano, Grattapaglia, Grosso, più l'entusiasmo dei giovani Zoia e Graziano, dell'atleta per eccellenza Pegoraro, dell'esordiente Feruglio e il giovane, ma già molto esperto Mana. Prezioso il supporto del fisioterapista Valerio Remino, visto il tour de force a cui sono stati sottoposti i ragazzi in un giorno e mezzo di sfide. Al di là dei risultati, mi preme sottolineare come si sia creata subito intesa con gli atleti, rispetto e stima reciproca. Non nascondo anche una certa emozione, per la scoperta di un mondo nuovo, che mi è molto piaciuto, che voglio continuare a seguire, studiare ed approfondire “.
Dopo ben 39 prove, la sfida si è conclusa in parità. E' stato allora improvvisato uno spareggio con 4 accosti e 4 tiri nel pallino, per coinvolgere tutti gli atleti a disposizione e per decretare un simbolico vincitore.

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