Sull'albero degli scudetti della Brb Ivrea è appena fiorito quello che porta il numero 8. 

Un altro frutto delle stagioni-Bellazzini. Un altro passo avanti della Nostra Signora dell'italico boccismo verso il vertice dell'albo d'oro dove, dopo 65 edizioni, superata la Chiavarese a quota 7 e raggiunto il Ferrero, resta soltanto la Pianelli Traversa a mantenere la nobiltà del suo blasone fatto di 11 scudetti. 

Sul palcoscenico di Loano, teatro della final four, l'ultimo atto ha proposto la terza sfida di campionato fra Brb e Gaglianico, con i biellesi vogliosi di lucidare lo scudetto, forti del duplice successo ottenuto nella regular season ai danni del club eporediese. Solo un punto ha diviso le due formazioni che hanno onorato la sfida conclusiva con un confronto degno epilogo del campionato.

Con che lettera comincia lo scudetto della Brb? Con la A di Aldino Bellazzini, con la B di Ballabene, con la F di Ferrero, o con l'intero alfabeto che sa di passione, che profuma di sacrificio, ma che fondamentalmente è stato miscelato in un grande shaker che si chiama professionalità? 

Il coach dei campioni, Aldino Bellazzini, sottolinea come si sia trattato di uno scudetto sofferto. “Abbiamo rischiato, però alla fine è emersa la mentalità vincente della nostra squadra – ha detto il presidente – Purtroppo avevamo qualche giocatore alle prese con problemi fisici, come Nari, afflitto da tallonite. Anche se poi nell'individuale contro Graziano si è reso protagonista di una partita impeccabile. Grande la prova di Ferrero. Direi che nelle due giornate Emanuele ha fatto la differenza. Contro Noventa ha colpito due pallini decisivi per centrare la finale. Nella sfida conclusiva è stato determinante colpire una bocciata in più nella staffetta: 52 a 51. Non punteggi elevati, ma ci sta per la tensione di una finale. Nella partita a coppie contro Cibrario e Doria, a due tiri dal termine, Ferrero ha colpito la bocciata per vincere. Ma tutti hanno disputato un ottimo incontro. Il Gaglianico è cresciuto. Ultimamente ci hanno battuto due volte. Complimenti anche a loro”. 

Ovviamente il pensiero e la dedica di tutti, giocatori e dirigenti della Brb, è andato a Renato Battaglino, immaturamente scomparso, una vita boccistica dedicata al club di Ivrea. 

Sul fronte opposto le parole del tecnico dei biellesi, Enzo Granaglia, rimarcano il grande equilibrio. “Certamente perdere lo scudetto per un punto lascia l’amaro in bocca – ha esordito – ma non abbiamo nulla da recriminare. Tutti, avversari compresi, hanno giocato ad alto livello. Oltre all'85% di rendimento complessivo. L'ago della bilancia è risultata quella bocciata in più che Ferrero e Petric sono riusciti a colpire nella staffetta. Per il resto è stata sempre botta e risposta. Dal 4-4 iniziale, al botta e risposta nel tiro di precisione, a quello del progressivo. Abbiamo pareggiato anche nel tradizionale finale. Bunino e Bruzzone hanno disputato una partita impeccabile contro Ballabene e Grosso. Lo stesso ha fatto Pautassi contro un ottimo Grattapaglia, superbi entrambi sia in accosto che in bocciata. Graziano contro Nari non ha ripetuto le prestazioni precedenti, ma è anche stato sfortunato su quel tiro che dal 4-4 è diventato un 6-2. Cibrario e Doria non hanno sfruttato il buon avvio contro Ferrero e Deregibus, 3-4 dopo un'ora di gioco. In semifinale abbiamo battuto la favorita Perosina, giocando altrettanto bene. Dispiace, però questo è lo sport. È come perdere per un calcio di rigore in meno”.

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