In questi ultimi tre anni e spiccioli di mesi, la specialità del Volo ha agganciato i vagoni di lusso di un futuro che ha iniziato a mostrarsi con un nuovo look, grazie a volontà arcigna e coriacea, e a irriducibili motivazioni  che promettono respiri sereni. Anche se all'orizzonte c'è sempre una balena bianca da arpionare a ogni costo e a qualsiasi sacrificio, i colpi di timone sin qui impressi hanno consentito di trovare la rotta giusta.

 

Da un riepilogo orientativo, quello che nelle aziende si chiama bilancio, emerge il grande impegno federale nei confronti dei settori che maggiormente necessitavano di interventi, quelli giovanili e femminili. L'avvio di numerose scuole bocce ha contribuito a far crescere nuovo guaime, e la commissione progetti ha premiato l'impegno societario (leggi CAB), con contributi mirati. Tappe importanti, il ripristino degli incontri internazionali per under 15, 18 e 25; i Master fino agli under 25; gli stage giovanili con preparatori atletici e commissari tecnici, sia a livello territoriale che nazionale; l'inserimento del tiro progressivo nei campionati italiani per under 15; riprogrammazione dei campionati giovanili di società.

 

E' ormai un dato di fatto – ha esordito Piero Amerio, citì del settore rosa di Federbocce – che da qualche anno siano aumentate di numero le atlete con una propensione e una visione più sportiva delle bocce. Sempre più ragazze sono in grado di ottenere buone performance nel tiro di volo e questo ha permesso al mondo femminile di avvicinarsi al maschile, organizzando eventi importanti in concomitanza nello stesso luogo. Un grande risultato sul percorso di crescita sportiva, non solo nel settore femminile, ma della specialità stessa. In questi anni – ha proseguito Amerio – si è provveduto alla ristrutturazione del campionato di società di serie A con il girone unico e riformulando le prove con aggiunta di staffetta, tiro di precisione, e un paio di prove tradizionali. Sono stati creati i Master indirizzandoli verso le atlete già azzurrabili e alle giovani promesse. Tutto questo lavoro ci ha permesso di raggiungere notevoli risultati a livello internazionale sui quali spiccano le 14 medaglie mondiali, di cui 3 ori, e le 12 europee, di cui 5 ori; inoltre, nelle ultime due edizioni degli europei, abbiamo conquistato la testa del medagliere. Sono consapevole che ci sia ancora molto lavoro da fare, anche solo per avvicinarci alla Francia, maestra e leader nel settore, in virtù non solo della maggior esperienza negli anni passati, ma anche del numero di atlete praticanti; e questo dev'essere un obiettivo. Ritengo fondamentale la strada del confronto diretto intrapresa con le atlete francesi. Il movimento di crescita dovrà proseguire anche attraverso un campionato di alto livello con incremento del numero delle società partecipanti; il miglioramento dei Master; l'aumento e la diversificazione territoriale degli stage“.

 

Di esperienza e bilancio parla anche il commissario tecnico Enrico Birolo. “Sono da 50 anni nel mondo delle bocce Volo - ha esordito - e ho iniziato a giocare guardando mio padre; poi , dopo aver vestito l'azzurro (Under e Senior), ho ricevuto la proposta di fare il commissario tecnico della Nazionale. Il primo pensiero è stato quello che essendo stato fortunato nel mondo delle bocce, era venuto il momento, dopo aver ricevuto molto, di restituire qualcosa in termini sicuramente di tempo ed impegno, per questo sport. Ho accettato e condiviso con l'attuale Federazione obiettivi comuni, sportivi, sia per l’attività giovanile che per gli atleti che avrebbero composto la nazionale del presente e del futuro.Si trattava di sport e quindi una cultura sportiva che doveva dare una visione diversa del nostro “gioco” sia esternamente, ma anche internamente; si erano persi molti anni, importanti, anche socialmente più facili, per poter sviluppare a più livelli il nostro sport. La risposta alla fine di una prima esperienza , che si è  ogni anno rinnovata, grazie alla fiducia datami dal presidente De Sanctis in primis e tutto lo staff della Fib, ha visto sia per il settore giovanile che senior, ripartire con stage, master ed incontri internazionali. Aver creato un gruppo coeso di lavoro con i preparatori Dario Campana, Fulvio Peira (ora anche con l’ingresso di Simone Mana) e il citì  della femminile, Piero Amerio (entrambi facciamo i rispettivi vice) ha fatto si di incominciare a “leggere” il nostro mondo da un punto di vista tecnico, ma con una visione sportiva, sempre non dimenticando le basi del nostro sport, strategia e tecnica applicata appunto. Devo dire che sono soddisfatto perché abbiamo intrapreso un percorso che necessariamente si deve ampliare per essere inclusivo, non solo ai giocatori talentuosi e quindi nazionali, ma anche tutta quella serie di ragazzi (e ragazze) che dedicano tempo e grande passione, e solo se seguiti possono un domani poter ambire a grandi traguardi (da qui oltre agli stage nazionali, anche quelli territoriali).In termini di risultati, il volo è andato direi molto bene ai mondiali ed europei, per i giovani che hanno raggiunto traguardi importanti. Per i senior, siamo passati ad essere grandi protagonisti agli europei giocati in casa ad Alassio, ad un mondiale in Turchia dove avevamo grandi aspettative, ma abbiamo raccolto poco. Ma siamo sicuri di aver seminato bene. Il nostro mondo ha bisogno di rinnovamento, di immagine di strutture e di persone che abbiano voglia di creare società. Una società non solo sportiva, che sia in grado di accogliere le nuove esigenze, dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Abbiamo bisogno di essere “visti”, fuori dal nostro mondo e dobbiamo acquistare un valore sportivo, che sicuramente abbiamo, ma che ci deve essere riconosciuto. Questa è la grande sfida che dobbiamo accettare e condividere con tutti quelli che vogliono guardare avanti e sono sicuro che questa visione comune, deve trasformarsi da passione in progetti concreti. Il lavoro da fare è enorme, sia per il tradizionale che i giochi alternativi, e i tempi (vedi crisi sociale, economica e poi pandemia….) non aiutano, ma non dobbiamo e possiamo fermarci. Nella vita bisogna sognare, come la prossima bocciata che sarà un carreaux o un accosto millimetrico“.

 

E come sottolinea Stefano Milan, membro della CTFU: ”Questo infausto 2020, avrebbe dovuto non solo essere il consuntivo di progetti messi in cantiere negli anni precedenti, ma anche concludere manifestazioni internazionali che hanno visto l'Italia sempre in primo piano, oltre ad attuare programmi tecnici innovativi, coma la Coppa Italia. Siamo però riusciti, con notevole soddisfazione sia per gli organizzatori che per i partecipanti, a portare a termine i campionati per società di serie A, A2, Femminile, Under 15 e 18. Un grosso aiuto per le società, i comitati e la Federazione, è arrivato dal nuovo WSM, il programma che consente tesseramento, trasferimenti, prestiti, iscrizione a gare e sorteggi, nella maniera più chiara e semplice possibile. Naturalmente non tutto è perfetto, ma continuando a lavorarci, si cercherà sempre di migliorarlo. Un occhio di riguardo è stato rivolto anche all'attività territoriale, che per altro gode di una certa autonomia per lo Sport per Tutti. Diverse le iniziative sperimentali che sono state apprezzate in tutto il territorio nazionale. Speriamo che il 2021 inizi da dove si era bloccato e si possano disputare la Coppa Europa per Club e il Mondiale Femminil “.

 

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