E' stato il bellunese della Dolada, Fabio Carlin, a succedere a Simone Mana sul trono dell'Under 23. I campi dell'astigiana Valfenera che hanno ospitato il campionato italiano individuale, hanno premiato il giovane veneto, meritevole di vestire la maglia tricolore al termine di una due giorni in cui si sono sfidati 41 atleti agli ordini del direttore di gara, il genovese Enrico Schiara.



Fabio Carlin ha messo in bacheca il quarto titolo nazionale, dopo quelli a coppie con l'Under 14, e i due con l'Under 18, a terne e a squadre. Un percorso impegnativo per arrivare a questa medaglia d'oro, contraddistinto dai successi ai danni di Luca Negro, Giacomo Mele, Marco Cravero, Federico Gasco, Simone Ariaudo, Stefano Zucca. Ma come sottolinea il neo campione: ”Il confronto più difficile è indubbiamente quello di semifinale, contro Ariaudo. Sul parziale di 6 a 11 non mi sono dato per vinto ed ho iniziato a recuperare, sino al 12 a 11, quando Simone ha colpito il pallino salvezza che però è rimasto in campo“. Per Ariaudo della Ferriera, un altra medaglia di bronzo dopo quella dello scorso anno. Identiche emozioni e incertezze nel match concomitante fra il campione in carica Simone Mana, portacolori della Brb, e Stefano Zucca della Chierese. Quest'ultimo è riuscito nell'intento di prevalere sull'eloquente punteggio di 12-11. La finale non ha rispecchiato l'avvincente trama delle due sfide precedenti. Contro il campione italiano dei solisti di B del 2015, Carlin è partito in vantaggio (2-0), mantenendolo sino alla fine. 2-1, 4-1, 5-1, 5-2, esprimendosi meglio in accosto (4 su 8 la sua media bocciata finale). Zucca, forse provato dallo sforzo impiegato per superare Mana, non è mai riuscito ad imprimere una svolta al match. Sul parziale di 8-4, il chierese ha fallito il doppietto e Carlin si è portato sul già rassicurante 10-4 a una quarantina di minuti dal termine, e in due giocate ha messo le mani sul titolo (12-4, 13-4 con pallino salvezza fallito da Zucca), per esplodere di gioia. “Una grande soddisfazione. Un successo che dedico ai miei genitori, al presidente della Dolada, Giorgio Salvador, e al mio allenatore Renato Salvador “.

 


 


 


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