La Petanque è una specialità che si sta sempre più diffondendo sull’intero territorio nazionale, grazie all’impulso del presidente Marco Giunio De Sanctis e del Consiglio Federale. Tradizionalmente legato a due territori, da quando la politica federale ha avviato un’opera di promozione e divulgazione della Petanque, oggi questa specialità si gioca stabilmente in almeno otto territori regionali, con l’obiettivo di arrivare a tutte le regioni.

Nel Lazio la promozione della Petanque è legata anche a una dirigente particolarmente attiva: la presidente dell’ASD Petanque Club Arpino, club del frusinate, è la 26enne Francesca Di Folco, al timone della società da tre anni.

 

“La passione per le bocce è di famiglia – ha spiegato Francesca Di Folco, che è anche consigliera della FIB Lazio – I miei zii hanno origini francesi e mio padre ha vissuto per diversi anni nella terra madre della Petanque, dove hanno avuto modo di appassionarsi a una delle discipline più diffuse nel territorio transalpino. Grazie a loro ho iniziato a giocare, per poi appassionarmi anche alla sfera prettamente dirigenziale con lo scopo di dare un impulso al movimento anche nel Lazio”.

“Inizialmente eravamo iscritti in un’altra società, poi ci siamo staccati e abbiamo fondato l’ASD Petanque Club Arpino e la società si è affidata al mio attivismo per porre le basi di un progetto ambizioso e ad ampio raggio – ha affermato Francesca Di Folco – Abbiamo una struttura con campi all’aperto, che stiamo sfruttando, in questo periodo particolare, in modo da poter giocare in maggiore sicurezza. Ma con il presidente della FIB Lazio, Flavio Stani, da tempo, condividiamo l’idea di dover dotare il nostro territorio di una struttura al coperto per non rallentare le attività sportive e agonistiche durante l’inverno”.

 

Francesca Di Folco, oltre a essere presidente di società e consigliera della FIB Lazio, è anche Istruttore Giovanile, Istruttore Tecnico di 1° Livello e arbitro provinciale.

“La presidenza della società e l’attività boccistica mi impegnano su più fronti – le parole della 26enne – Stiamo lavorando affinché tutti i nostri atleti possano allenarsi insieme, considerando i nostri soci abitano in diverse città del Lazio. Inoltre, una particolarità del nostro circolo bocciofilo è l’eterogeneità della provenienza dei nostri giocatori. Abbiamo tesserati di nazionalità marocchina, francese, serba, rumena, che vivono e lavorano stabilmente in Italia, accomunati dalla passione per le bocce e la Petanque. I nostri allenamenti, così, sono itineranti, in modo che tutti possano partecipare alle nostre sedute di lavoro sul campo. Spesso ci rechiamo al Centro Tecnico Federale di Roma, ma ci spostiamo anche in Campania, in Toscana e in Emilia Romagna, dove, al momento, il livello tecnico dei giocatori è più vicino al nostro”.

 

“Il nostro obiettivo, col tempo, è quello di far crescere di livello gli allenamenti, in modo da poter iniziare a competere con gli atleti delle società tradizionali e storiche di questa specialità – Di Folco traccia la strada – Per far ciò, però, occorre allenarsi bene e iniziare a gareggiare nelle regioni dove la Petanque è radicata, Liguria e Piemonte. Il presidente federale De Sanctis supporta iniziative ambiziose come la nostra e fa bene, perché la Petanque è la specialità più diffusa del mondo. L’Italia, patria delle bocce, così come spesso ci ricorda De Sanctis, non potrà far altro che far crescere il movimento della disciplina”.

 

“Io mi auguro che, così come sta aumentando il numero delle atlete, cresca anche la pletora di donne presidenti e dirigenti di società. La presenza femminile nel nostro mondo è fondamentale per il salto di qualità di uno sport dalle grandi potenzialità”, ha concluso Francesca Di Folco.

 

di folco

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