Sara Ferrera è la rappresentante femminile del ‘Club Giovani Azzurri’ della specialità Petanque. Genovese, classe 2003, nonostante la sua giovane età, gioca già nel campionato di serie A con l’ABG. Studentessa al quarto anno del Liceo Scientifico ‘Leonardo da Vinci’, per Ferrera le bocce sono una questione di famiglia. Anche la sorella Aurora gioca e, a 14 anni e 10 mesi, ha debuttato nella massima serie nazionale, sempre in forza all’Associazione Bocciofila Genovese, team che ha sposato la linea verde, attuale seconda in classifica nel campionato di serie A.

 

“Ho iniziato a giocare a bocce all’età di 10 anni – ha ricordato Sara Ferrera – La scuola elementare che frequentavo ha organizzato alcuni incontri promozionali in collaborazione con l’ABG. Così è sbocciata la mia passione per lo sport delle bocce. Inizialmente, dopo il primo approccio, ho continuato a giocare perché fu una passione comune a diversi bambini e ragazzi, ma anche perché ero abbastanza brava. Le mie prime medaglie le ho conquistate ai campionati italiani Under 15, individuale e coppia.”.

“Mi è sempre piaciuto giocare – ha ammesso l’atleta 18enne – Far parte del ‘Club Giovani Azzurri’ mi riempie d’orgoglio, mi entusiasma e mi dà ulteriori motivazioni. Al contempo, esser stata scelta dalla Federazione Italiana Bocce, mi responsabilizza per il ruolo a cui sono stata chiamata”.

“Wow è stata la prima parola che ho pronunciato quando mi è arrivata la lettera del presidente federale. Mi sono anche emozionata”, le parole di Sara Ferrera, pronunciate con un sorriso.

 

“Ringrazio il presidente Marco Giunio De Sanctis e la FIB per avermi scelto – ha proseguito Sara Ferrera – Mi impegnerò al massimo in questo stimolante lavoro. Io credo che ai giovani, che seguono sempre gli esempi dei propri coetanei, occorre mandare un messaggio importante: travalicare i luoghi comuni provando a giocare. Inoltre, i bocciodromi, che sono impianti sportivi unici nel loro genere, sono luoghi belli da vivere appieno, perché è possibile praticare una disciplina, condividere la stessa passione con altre persone, socializzare, vivere momenti di convivialità, integrarsi tra generazioni diverse, tra normodotati e persone con disabilità. Giocare a bocce vuol dire avere anche la possibilità di girare l’Italia, conoscere persone e, se si arriva ad alti livelli, visitare altri Paesi in rappresentanza della propria Nazione”.

“Mi alleno tre volte alla settimana per preparare gli impegni di campionato e le gare – ha concluso Sara Ferrera – Adesso abbinerò i miei impegni sportivi a quelli del ‘Club Giovani Azzurri’. Non vedo l’ora di mettermi a disposizione della Federbocce, perché ho voglia di dimostrare come le bocce e la Petanque siano uno sport e una specialità particolarmente dinamici a dispetto di quanto si possa chiedere”.

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