Anche il “Pallino d'Oro – Memorial Tommasino Arbustini”, evento internazionale prestigioso nel calendario della petanque, in programma domenica 24 maggio sui terreni dell'organizzatrice San Giacomo di Imperia, dopo 34 edizioni è stato costretto ad arrendersi al coronavirus.

FASCINO - “ Un appuntamento irrinunciabile, una gara con un fascino particolare, sempre seguita da un mondo di spettatori, anche se a volte termina a notte inoltrata “ dice Diego Rizzi, il plurititolato (2 titoli mondiali, 5 europei, 33 italiani), che a soli 26 anni detiene il record di successi in questa competizione (ben 9).

“ Ho disputato il mio primo Pallino d'Oro a 12 anni, e l'ho vinto insieme a Salvatore Goffredo. In quel periodo giocavo sempre con lui o con mio padre, per il Dlf di Ventimiglia. La gara non era ancora internazionale e si disputava sui campi tracciati sul fiume. Io non ero  abituato a gare grosse, con 80 coppie, ma mi sono fatto le ossa. Di quei primi anni ho ricordi un po' vaghi. Dal 2008 in poi ho sempre fatto coppia con Donato, fratello di Salvatore.  Talvolta la fortuna ci ha aiutato. Come quella partita di spareggio nella poule contro due amici di Roverino. Sul 12-11 se la mettono a punto vincono; invece hanno deciso di bocciare, ma nel colpire hanno toccato la nostra che è scesa togliendo punto “.

SUDATA - “ Nelle ultime edizioni – prosegue Rizzi – la gara si è fatta sempre più competitiva. E impegnativa. Ce la siamo sempre sudata. Ricordo una partita contro due giovani francesi del '95 ai quali abbiamo rifilato un cappotto, giocando a livello mostruoso. Nella finale del 2016, contro Fabrizio Bottero e Fabio Molinari, perdevamo 10-1. Fabrizio ci teneva in modo particolare a iscrivere il suo nome nell'albo d'oro. Nonostante io fossi cotto dalla stanchezza, arrancando, con l'aiuto di un po' di pallini, siamo riusciti a vincere 13-12 . A volte le partite più difficili sono capitate prima della finale. Nel 2018 abbiamo incrociato Cocciolo e Cometto nei sedicesimi. Giocando punto su punto, loro ci sono scappati ed abbiamo dovuto utilizzare tutto il bagaglio tecnico per avere la meglio. La sfida conclusiva contro Chiapello e Giordano è finita 13-5. Quella disputata lo scorso anno è stata una delle più belle, a livello tecnico. Avevamo difronte il mondiale francese Joseph Molinas “Tyson” e il figlio di Riviere, Josè. Prima di iniziare Joseph mi ha detto : mi spiace, ma stavolta si interrompe la tua serie. Sul 9-3 per loro io avevo un po' mollato a causa della stanchezza. Donato (Goffredo, ndr) invece era riuscito a tenere botta e mi ha caricato. Abbiamo trovato la giocata giusta e nel prosieguo a vincere 13-9 dopo due pallini colpiti da me e tre da loro “.

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