Furono il 1975, il 1978 e il 1979 le tre pietre miliari che segnarono una tappa fondamentale nella storia della petanque. Tre eventi memorabili che costituirono il punto di partenza di un lungo cammino. Si tratta dei tre titoli mondiali conquistati dagli azzurri Giovanni Serando, Salvatore Pau e Mario Carioli, prima, e da Serando, Franco Ferro, Antonio Napolitano, nei due anni successivi. Da quando i cinque giocatori genovesi tesserati per l'Abg si fregiarono dell'iride, la strada per Tipperary si è fatta lunga, anche se passi da gigante si sono compiuti, sia a livello maschile che femminile, per ridurre le distanze.

Nella prova regina, quella a terne, l'Italia continua ad inseguire la corona mondiale con i suoi 6 bronzi, ma a livello europeo si è avvicinata alla regina Francia con l'argento del 2017 colto da Alessio Cocciolo, Fabio Dutto, Diego Rizzi. Quest'ultimo, ancora a caccia del titolo mondiale di tiro di precisione, dopo l'argento del 2013 è riuscito a fregiarsi dell'oro europeo nel 2015. Altri chilometri macinati dalle atlete azzurre. Mai arrivate sul podio della competizione mondiale a terne, dal 1988 al 2015, nel 2017 in Cina hanno frantumato il tabù con Valentina Petulicchio, Vanessa Romeo, Jessica Rattenni e Serena Sacco, fregiandosi di un bronzo storico. Altrettanto storica e fantastica la medaglia d'argento che le stesse interpreti hanno regalato all'Italia in occasione dell'Europeo a terne consumato nella francese Palavas les Flot a fine settembre 2018. Ma sono in continua crescita le tappe di avvicinamento a quell'isola che non c'è; a quel punto, non di approdo, bensì di consacrazione del petanquismo italiano nel club elitario internazionale. Come l'oro di Bottero - Dutto ai Giochi del Mediterraneo del 2009; e quello di Cocciolo – Rizzi nel 2013 a Mersin; il titolo europeo 2015 di tiro di precisione di Rizzi, e l'argento di quest'ultimo in coppia con Cocciolo ai recenti Giochi di Tarragona, corroborato dall'oro nella precisione di Rizzi; e ancora l'oro di Rizzi-Dutto ai World Games polacchi dello scorso 2017. Per arrivare all' impresa di Diego Rizzi, un titolo europeo il cui significato va ben oltre l'aspetto agonistico, perchè ha fatto chinare la cresta ai francesi, nella fattispecie al dieci volte campione del mondo, Henri Lacroix, nei confronti del quale l'atleta azzurro si è preso la rivincita dopo la sconfitta patita nella finale iridata di Ghent. Sconfitta purtroppo rimediata anche nel mondiale 2019 di Almeria da parte dello stesso Rizzi in compagnia di Cocciolo, vittime dei mostri transalpini Suchaud-Lacroix.

Uno dei più grandi interpreti che la storia della petanque abbia avuto, è stato il genovese Giovanni Serando, classe 1921, deceduto all'età di 73 anni, nel dicembre del 1984. Tre volte campione del mondo, 8 titoli italiani. Un raro esempio di doppio campione: grande nel volo e grande nella petanque. Quando si tesserò per l'Abg ( con la cui maglia si laureò sette volte campione italiano), “Nanni” Serando aveva alle spalle quindici anni di milizia nella massima categoria del volo. L'ultimo alloro nazionale con la petanque è datato 1983.

E' difficile stilare una graduatoria dei giocatori meritevoli di menzione; quelli che oltre a vestire la maglia azzurra hanno lasciato un segno importante. Nel periodo “serandiano” si mise in luce il giovane Antonio Napolitano. Genovese anch'egli, classe 1946, legò il suo nome ai quei due storici allori mondiali ('78 e '79), per poi svettare negli anni successivi, non solo a livello nazionale (14 titoli), ma anche internazionale , con presenze in azzurro ed un argento ai World Games del 1985. Proprio negli anni '80 catturò i riflettori l'imperiese di Badalucco, Gianni Laigueglia, classe 1958. Uno dei giocatori più completi, al quale è mancata soltanto la soddisfazione dell'oro mondiale. 29 titoli italiani – stabilì il record di nove vittorie da individualista – un bronzo mondiale ed uno europeo, 4 medaglie d'argento, una ai World Games e tre ai Giochi del Mediterraneo ('97, 2001, 2005). Ha vestito per molti anni la maglia azurra ed ottenuto innumerevoli successi in gare internazionali.

Ad una generazione successiva appartengono Fabio Dutto e Simona Bagalà. Il primo cuneese del '79, è attualmente una delle colonne della Nazionale. 12 titoli italiani, un bronzo mondiale (2012), un argento ed un bronzo europei (2017-2013), una medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo (2009), e due ai World Games (2001-2017). La seconda, ventimigliese, nativa di Bordighera (1978), è la giocatrice che detiene il maggior numero di affermazioni a tutti i livelli, già in azzurro dai mondiali del '94. Ha collezionato ben 33 titoli italiani (il primo a 15 anni) ed un bronzo ai Giochi del Mediterraneo del 2005.

Chi invece all'età di 24 anni ha già frantumato ogni tipo di record, è Diego Rizzi, anch'egli ligure di Bordighera, cresciuto nella Roverino e vestito i colori del Dlf Vemtimiglia sino al passaggio in “A”.

Ormai è entrato nell'elite del petanquismo mondiale e , alla luce dei numeri e degli anni, può davvero diventare il più grande in assoluto. La sua scheda si commenta da sola : due titoli mondiali, uno a terne e l'altro nel tiro di precisione, da under 18, compresi un argento e 4 bronzi; 3 medaglie d'oro europee, sia a squadre (under 23) che nella precisione e, ultima, nell'individuale, più 5 d'argento e 2 di bronzo; 32 titoli italiani (il primo a 11 anni); 2 ori ed un argento ai Giochi del Mediterraneo; un oro e un bronzo ai World Games; un record mondiale e due italiani nella prova di tiro di precisione. Più una serie infinita di successi sia in gare in Italia che all'estero, con il prestigioso primo posto nel Master Internazionale del 2017, disputato in Francia, su un percorso di 7 tappe, fra i migliori giocatori di petanque al mondo.

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