Vincenzo Spinoccia dell’ASBID Imola è il campione italiano in carica di bocce paralimpiche, nell’Individuale Standing. Una passione per lo sport delle bocce nata dopo l’incidente sul lavoro che lo vide, sfortunatamente, coinvolto il 12 giugno 2014.

“Mentre lavoravo mi è caduto un pannello addosso – ricorda e racconta l’atleta romagnolo, che lavorava nel campo dell’edilizia – Per fortuna avevo il casco, che mi ha parzialmente protetto, nonostante fosse rimasto incastrato tra le lamiere. Nella sfortuna, guardando il bicchiere mezzo pieno, sono stato anche fortunato, perché me la sono cavata con alcuni danni permanenti, come la perdita dell’udito all’orecchio destro e, in taluni momenti, soffro di un forte disorientamento. Fu, infatti, un incidente potenzialmente letale, a seguito del quale mi ero anche chiuso in me stesso”.

La vita di Vincenzo Spinoccia è cambiata quel maledetto 12 giugno 2014. Prima la lunga riabilitazione, poi il supporto dell’INAIL, “dove ho trovato un assistente sociale, Mirella Geremia, che ringrazio tutti i giorni”.

“È stata lei a spronarmi a continuare a vivere – prosegue il 54enne atleta imolese – Mi ha seguito passo dopo passo nella mia riabilitazione, aiutandomi a rinascere. Mi ha dato le motivazioni per andare avanti e anche per impegnarmi nello sport”.

Nel 2017 l’incontro con la disciplina sportiva delle bocce paralimpiche, “dopo due anni di riabilitazione in diversi centri e aver provato diversi sport, mi sono appassionato alle bocce”, ha sottolineato.

“Oltre alla passione per la disciplina, nel bocciodromo di Imola ho trovato un bell’ambiente dove trascorrere parte delle mie giornate – le parole del campione italiano – Il circolo bocciofilo di Imola è sempre aperto, quindi ho modo sia di allenarmi che socializzare con gli altri tesserati. Grazie a un tirocinio, attivato dalla locale ASL, ho anche lavorato per la bocciofila, un modo per reintegrarmi in società, considerando che dopo l’incidente persi anche il lavoro”.

Spinoccia è orgoglioso del titolo italiano conquistato al Centro Tecnico Federale di Roma il 20 ottobre 2019 e pratica la disciplina da vero campione, “quando mi alleno per le competizioni gioco da solo, quando ho voglia di rilassarmi faccio qualche partita con gli amici della bocciofila”.

“Le bocce mi hanno cambiato la vita e, lo ammetto, sono rinato – ammette Vincenzo Spinoccia – Quando gioco a bocce quel cerchio che mi opprime si allarga e sto meglio. Sono anche bravino a giocare e riesco a togliermi belle soddisfazioni, come è accaduto col titolo tricolore di Roma”.

“Due sono le figure importanti in questo mio percorso, oltre a Mirella Geremia, ovvero la persona cui con giocavo a coppia, Nevio Giacomelli, che purtroppo nell’ottobre scorso è scomparso, e il presidente del CISPED, Domenico Camaggi, persona molto attiva e, a Imola, punto di riferimento degli sport paralimpici”.

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