Auguri a uno dei più grandi campioni di quello che definiamo "boccismo romantico": il milanese Domenico "Nino" Micca, infatti, ha compiuto 87 anni.

Per molti anni, a partire dagli anni '60 fino almeno all'inizio degli anni '80, chiunque in Lombardia, e nel milanese in particolare, volesse associare un nome proprio al sostantivo boccia si trovava quasi costretto a pronunciare il nome di Domenico Micca.

Il campione era tesserato per la Fisb, in quel periodo una delle due grandi federazioni boccistiche; l'altra, quella "avversaria", era l'Enal-Figb.

Micca è stato per lungo tempo uno dei moschettieri del presidente Fisb Aldo Annoni che, nel comitato di Milano, poteva contare sull'indiscussa leadership di Domenico Grossi, dirigente preparato e grintoso.

Micca era non solo un puntista costante, ma anche ottimo individualista e, per di più, giocatore dalla forte personalità e dal carisma indiscutibile.

Di lui ricordiamo, naturalmente, numerosi e prestigiosi successi nazionali e internazionali.

Ma qui ci piace rammentare due episodi della sua carriera sportiva.

Il primo risale al 1970, quando al Bocciodromo Comunale di Milano (il "XXV Aprile"), in occasione della finale dei Campionati Italiani nella specialità individuale, il campione milanese fu costretto ad inchinarsi di fronte al vogherese Romano Scampoli, allora vincitore del suo quarto titolo tricolore, al termine di una partita bellissima sotto il profilo tecnico e tattico.

In quel frangente piuttosto doloroso sotto il profilo sportivo, poco prima della cerimonia delle premiazioni, Micca ebbe a riconoscere la classe dell'avversario tanto da esclamare: "Se proprio dovevo perdere, sono contento di essere stato battuto da Romano Scampoli, un vero e proprio fuoriclasse!"

Nel 1973, accadde che proprio a Voghera, città natale di Scampoli, Micca si prendesse una sorta di rivincita con il destino boccistico, aggiudicandosi il titolo italiano, stavolta nella specialità coppia, con Guglielmo Tarantola, raffatore sontuoso e abile nel gioco a punto; una vittoria che, se pur conquistata a fatica, in una finale giocata non ad altissimi livelli, rappresentava tuttavia la giusta conclusione di un'annata davvero straordinaria, quanto a risultati, per la formazione milanese.

Un capitolo a parte meriterebbe la storia sportiva della coppia Micca-Figini; ma, non avendo a disposizione uno spazio infinito, terminiamo questo ricordo con tre semplici puntini di sospensione...

In ogni caso, di nuovo tanti auguri di buon compleanno a Domenico Micca!

 

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