Marcello Grassi, nella sua prima vita sportiva, ha difeso la propria porta dagli attacchi di Gigi Riva, Giancarlo Antognoni e Pietro Anastasi, “i primi due con un gran tiro, il terzo il più pericoloso per la sua rapidità”, poi è passato a sfidare i campioni del Volo, “come Carlo Ballabene con cui ho giocato contro diverse volte”, precisa l’ex portiere.

 

Grassi, attuale portacolori dell’US Massese, ha vissuto tre vite sportive: portiere in serie A e, dopo la carriera da calciatore professionista, è stato allenatore dei portieri di diverse squadre (ha allenato l’ex Inter Andrea Mazzantini e l’attuale preparatore dei portieri della Roma Marco Savorani, ndr) e, contemporaneamente, si è dedicato alle bocce.

 

Marcello Grassi portiere Ascoli

 

L’ex estremo difensore, che oggi gioca con la Massese, ha difeso i colori delle società bocciofile Ortonovo, Litorale, Sarzanese e Fossone. Nella sua carriera da calciatore, invece, ha giocato con Lucchese, Atalanta, La Spezia, Cremonese, Ascoli, Perugia, Bari, Pescara, Pistoiese e Carrarese.

 

Nella sua lunga carriera tra i pali, Grassi ha vinto il Torneo di Viareggio e il Trofeo Umberto Nistri di Roma, col Perugia (record di imbattibilità dei Grifoni) è arrivato secondo in serie A dietro al Milan, ha festeggiato una promozione dalla B alla serie A con l’Ascoli.

 

Delle gran belle soddisfazioni, sono arrivate anche con le bocce: diverse le gare vinte, nel 2016 il titolo regionale di categoria B e tre terzi posti conquistati nella Coppa Italia con la rappresentativa di Massa Carrara.

 

“Ho iniziato a giocare a bocce a fine carriera calcistica. Facevo il dodicesimo e il preparatore dei portieri alla Carrarese – ha ricordato Marcello Grassi – Un pomeriggio stavano giocando e io mi ero fermato a guardare. Uno dei giocatori mi avvicinò e mi disse che, se nel calcio fossi un campione, nelle bocce non ero nessuno e che non avrei mai colpito una boccia posizionata sul campo. Mi consentì di provare dieci tentativi e, senza mai aver giocato prima, colpii tre o quattro volte il bersaglio. Al primo colpò mi fu additata la fortuna del principiante, salvo poi ripetermi. Lì scattò il colpo di fulmine e, così, da trenta anni gioco a bocce”.

 

“Uno sportivo è sempre avvantaggiato quando prova nuove discipline – ha proseguito l’ex portiere dell’Atalanta – Io sono stato anche favorito nelle bocce perché, avendo fatto il portiere, ho sviluppato un buon colpo d’occhio e sono sempre riuscito a vedere l’azione prima degli altri”.

Marcello

“Da sportivo navigato mi permetto di fare un appello ai giovani – le parole di Marcello Grassi – Devono provare a giocare a bocce. Quando entri in campo, difficilmente ne esci. È indispensabile, però, che nelle società ci siano gli istruttori bravi e le persone che ti aiutano a inserirti nel contesto quando si è ancora principianti”.

 

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