Tre titoli italiani giovanili nella bacheca, un centinaio le competizioni conquistate tra gli juniores e i seniores. L’Under 18 Lorenzo Porcellati è uno dei rampolli più curati della Raffa. Sedici anni, nativo di Monza, milita nella Tito Bocce di Bergamo. Calca le corsie di gioco dall’età di cinque. Come per numerosi suoi coetanei, ha ricevuto dal nonno la passione per le bocce. “È stato lui ad accompagnarmi per la prima volta nella bocciofila”, ricorda Lorenzo, che nel corso del tempo ha indossato anche le divise della Nuova Verdi (la sua prima società), dell’Achille Grandi e della Sperone Neirano. “Da bambino mi fermavo al bocciodromo persino quattro o cinque ore. Ho poi avuto la fortuna di giocare insieme a compagni di alto livello”. Ha esordito in gara con Roberto Signorini: “Avevo circa sette anni. Successivamente sono stato affiancato da Roberto Guerra e Claudio Meroni. E sono stati proprio i loro consigli, unitamente alla mia determinazione, a formarmi”, prosegue il talento lombardo. L’emozione più intensa risale al 2016, anno in cui si è aggiudicato a Roma il primo titolo italiano di combinato. “In semifinale ho affrontato Nicolò Lambertini (altro campioncino della Raffa, ndr). Pur in svantaggio di parecchi punti, ero riuscito a recuperare il divario, riuscendo quindi ad impormi nell’ultima mano”. Nel 2017 e nel 2018 sono giunti gli altri due titoli: il primo a Jesi, in coppia con Luca Manzoni, il secondo a Possaccio, nel tiro di precisione. Coronavirus permettendo, si allena al bocciodromo una o due volte alla settimana. Si mantiene in forma sia in palestra, sia a casa, eseguendo trazioni alla sbarra ed esercizi alle parallele. “La scuola mi impegna molto: frequento il quarto anno del liceo delle scienze umane ad indirizzo economico. Dopo il diploma intendo allenarmi maggiormente, al fine di toccare i massimi livelli possibili”. Con la Nazionale Junior ha svolto un paio di stage, che “mi hanno dato l’opportunità di crescere ancora”. Nell’ultima stagione si è distinto in campionato, in prestito alla Possaccio: “Esperienza significativa: facevano parte della rosa, infatti, anche giocatori alle prime esperienze. Per il mio futuro sogno la Serie A senior”. Da piccolo prediligeva il tiro di volo, poi ha imparato quello sottomano e soprammano, senza trascurare l’accosto. I suoi idoli? “Il primo è stato Giuseppe D’Alterio, tuttavia mi ispiro anche a Gianpaolo Signorini e a Luca Viscusi”.

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