A scuola dai campioni. Classe 2002 e al suo ultimo anno nella categoria Under 18, Simone Pontiggia milita nella corazzata dell’Mp Filtri Caccialanza di Milano. Vive a Lecco, sebbene sia originario di Erba, località che ha dato i natali al “principino” Luca Viscusi (neo-trentenne da pochi giorni), suo compagno proprio nella società del patròn Luigi Sardella. Nel team lombardo è allenato dal fuoriclasse Marco Luraghi, “che considero il miglior bocciatore italiano e mio maestro, al quale devo molto. Con lui ho pure vinto due gare”, dichiara Simone, che gioca dall’età di otto anni. “Ho iniziato attraverso la scuola, frequentando gli stages della Fratelli Figini, con cui mi sono poi tesserato”, prosegue il giovane. Alla Fratelli Figini ha trovato il supporto del presidente Nello Santucci ed è stato poi seguito da Walter Cattaneo. “Ringrazio di cuore chi ha creduto in me. Ricordo altre due figure importanti: Alberto Mauri e Cesare Isimbaldi, che ancora oggi mi sostengono durante le gare”. Alla Caccialanza è approdato circa tre anni fa, dopo aver preso parte a uno stage insieme a numerosi ragazzi. “Grazie a Marco Luraghi mi sono perfezionato nel tiro. Mi sento più portato per l’accosto, tuttavia con Marco ho lavorato parecchio sulla bocciata. Sto cercando di diventare un giocatore completo”. Inserito nella prima squadra (da anni protagonista della massima serie), Simone ha partecipato anche al campionato giovanile. “Nonostante l’eliminazione subita dalla Canottieri Flora di Cremona, l’esperienza si è rivelata positiva. Ho socializzato con i compagni e imparato il gioco di squadra”. Ad allenare gli juniores è sempre Luraghi, assistito da Giovanni Soccini e Dario Bracchi, quest’ultimo commissario tecnico dei seniores. Nel frattempo Simone ha conquistato due titoli regionali, nelle specialità individuale e del tiro di precisione. “Con Tommaso Pasqualini sono inoltre giunto secondo nella coppia Under 18”. Simone frequenta il quarto anno del liceo artistico e, dopo le lezioni, si dedica completamente al suo sport preferito. Ha due miti: Luraghi e Savoretti. “I sacrifici sono notevoli. Lecco è un po’ isolata, perciò per gli spostamenti mi appoggio ai miei genitori, che mi accompagnano agli allenamenti e alle gare”. La fatica, però, è ampiamente ripagata: “Le bocce regalano tante soddisfazioni. Sogno di vincere lo scudetto con la Caccialanza e, chissà, anche un titolo italiano”.

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