Fabio Felici, dopo tre decenni trascorsi alla presidenza del Circolo Bocciofilo Ostia Antica, ha iniziato dal novembre 2020 una nuova esperienza: quella di delegato provinciale di Roma e di consigliere regionale della FIB Lazio.

 

“Un’avventura nuova, impegnativa e stimolante”, così il dirigente ostiense al primo incarico federale dopo una vita spesa al servizio della propria società.

 

“Il bilancio di questi primi mesi della mia nuova esperienza è molto positivo, nonostante le difficoltà legate, nella prima parte del 2021, alla pandemia – ha affermato FeliciSiamo stati vicini alle problematiche dei circoli bocciofili, legati alla riapertura e alla ripartenza dell’attività sportiva, stando attenti a spronare i dirigenti societari a far rispettare le norme e le linee guida sulla ripresa dello sport. È stata una fase molto delicata, ma, col passare delle settimane, erano sempre maggiori le società che riaprivano, consentendo agli atleti di poter tornare ad allenarsi”.

 

“I Campionati Nazionali di Società di Categoria sono stati il traino grazie al quale i nostri tesserati sono tornati a ripopolare i bocciodromi – le parole di FeliciSiamo soddisfatti del numero di squadre della provincia di Roma ai nastri di partenza, ma anche delle gare organizzate fino a questo momento. E sono già diverse le prenotazioni per poter inserire gare nel calendario ufficiale, in vista del rush finale della stagione 2021. Possiamo dire che nella provincia di Roma stiamo tornando agli standard a cui eravamo abituati”.

 

Tra gli obiettivi per il futuro, il delegato provinciale di Roma è chiaro, “il presidente De Sanctis ha perfettamente ragione quando afferma che occorre trovare nuove soluzioni che rendano il nostro sport più attraente e veloce”.

 

“Sul territorio lo vediamo – ha proseguito il referente capitolinoLa gara domenicale, che impegna un atleta tutto il giorno, ci fa divertire, ma forse, per i tempi odierni, per un giovane si tratta di competizioni troppo lunghe. Anche per questo motivo il gioco a squadre è sempre più in voga. Servono soluzioni per ridurre i tempi delle gare e manifestazioni, trovando al contempo nuove formule di gioco. Dobbiamo abituarci a parlare lo stesso linguaggio dei giovani”.

 

Per Felici “l’esperienza da delegato provinciale è sicuramente molto più impegnativa di quello di dirigente societario, perché all’interno del proprio circolo si riesce a gestire bene gli equilibri. Ampliando il raggio d’azione occorre essere bravi a bilanciare le esigenze di tutto il territorio, prendendo decisioni condivise che possano andar bene per tutti gli affiliati”.

 

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