CAB è acronimo di Centro Avviamento Bocce: una delle grandi novità dell’attuale corso federale. Un bollino di garanzia che la Federbocce attribuisce alle società bocciofile che rispettano determinati requisiti, finalizzati a professionalizzare le realtà boccistiche del territorio.

 

Una società bocciofila, per essere un CAB, oltre a essere affiliata almeno da tre anni, essere iscritta al registro nazionale del CONI o a quello parallelo del CIP, deve aver sede in un bocciodromo con piena accessibilità.

 

Il club deve partecipare all’attività federale e deve avvalersi al proprio interno di figure tecniche, promozionali e specialistiche.

 

Sono ventitré i CAB istituiti su tutto il territorio nazionale: La Potentina (Basilicata); Malaspina (Calabria); Sant’Egidio Casapulla e Cacciatori di Nocera Superiore (Campania); La Ferrarese e Modena Est (Emilia Romagna); Spilimberghese (Friuli Venezia Giulia); Sanità Alatri e I Fiori (Lazio); Jesina, Tolentino, Metaurense, San Cristofaro di Fano e Lucrezia (Marche); Avis Campobasso e Monforte Campobasso (Molise); Martanese, Calimerese e Sannicolese (Puglia); Cortona Bocce (Toscana); Saranese e Noventa di Piave (Veneto).

 

Il riconoscimento federale prevede alle società bocciofile l’attribuzione di un contributo annuale, grazie al quale le stesse possono portare avanti l’attività sportiva, permettendo lo sviluppo dei tre settori strategici, giovanile, femminile e paralimpico su cui la Federazione Italiana Bocce ha puntato molto negli ultimi anni.

 

“Per noi è un motivo di orgoglio essere diventati CAB – ha affermato il presidente della Potentina, Tonino Larocca – Abbiamo dato il via a una progettualità, grazie a cui la FIB, col contributo erogato, ci ha consentito di poter avviare i discorsi relativi alla promozione della disciplina sportiva delle bocce per le donne e i disabili, settori su cui ci siamo concentrati di più in questa prima fase. Ci siamo sentiti gratificati e, per questo motivo, per noi è stato anche un motivo in più per impegnarci in quella che è la nostra grande passione”.

 

“La nostra società crede nel merito. Abbiamo avviato un progetto grande e ambizioso, che ci vede protagonisti con quarantacinque Under 12 e 15, ventiquattro atleti con disabilità e otto donne – ha affermato il presidente dell’AVIS Campobasso, Giuseppe Iacovino – Non sono solo numeri, perché sono tutti praticanti. Grazie alla novità del CAB, infatti, riusciamo a gestire i vari gruppi di allenamento con i nostri tecnici qualificati con i corsi del Centro Studi FIB. Il contributo ci consente di avere le giuste professionalità sui campi per seguire coloro che rappresentano il futuro della nostra società sportiva. Siamo nati da quattro anni e senza il riconoscimento del Centro Avviamento Bocce non avremmo avuto l’opportunità di portare avanti le nostre attività”.

 

“La possibilità di costituirci in CAB ci ha consentito di ripensare la società – ha affermato Cristiano Vitto, presidente della Martanese Grecanica Don Bosco– Siamo passati dal luogo considerato dopolavoristico a un impianto sportivo dove trovano spazio bambini, donne, disabili, che si sono uniti ai frequentatori storici del circolo. Abbiamo ripensato alla bocciofila come una società sportiva e, grazie al contributo federale, stiamo portando avanti le attività sportive, consentendo ad Under, atlete e giocatori paralimpici di poter partecipare alle competizioni in giro per l’Italia”.

 

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