Il Centro Tecnico Federale di Bergamo (via Fossoli) prosegue il suo cammino di rinnovamento per offrire spazio a un numero sempre maggiore di specialità boccistiche. Abbattute le barriere architettoniche, ora anche gli atleti della Boccia Paralimpica hanno la loro corsia in parquet nel bocciodromo cittadino. Il quotidiano l’Eco di Bergamo pone l’attenzione proprio su questa nuova area all’interno del Centro Tecnico Federale. 

«La squadra azzurra si sta allenando in palestra – ha spiegato il presidente Fib Lombardia Moreno Volpi al quotidiano bergamasco – e si sta impegnando molto perché a breve affronteranno, in Portogallo, le ultime sfide di qualificazione alle Paralimpiadi che si svolgeranno in tarda estate a Parigi. La palestra è uno spazio accogliente, ma non è un bocciodromo: realizzare una corsia dedicata non è sempre possibile. A Bergamo non è mancata la volontà di dare anche ai praticanti della Boccia uno spazio di gioco»

La grande corsia in parquet, i cui lavori di posizionamento si sono conclusi proprio ieri, è sicuramente un’area polivalente. «Può essere uno spazio dedicato ad incontri e conferenze– ha sottolineato il delegato Fib Bergamo, Roberto Nespoli -, alle cene sociali o diventare il perfetto palcoscenico per le premiazioni». 

Gli appassionati però non vedono l’ora di poter applaudire i campioni della Boccia, sperando magari in uno stage della Nazionale che possa portare questa disciplina in territorio Bergamasco. "Il Centro Tecnico Federale di Bergamo compie il salto di qualità, ponendosi quale impianto accessibile in cui praticare tutte le specialità boccistiche paralimpiche. Il 19 maggio avremo modo di vedere, tutti insieme e nello stesso bocciodromo, alcuni dei nostri atleti Sitting, Standing, DIR (disabili intellettivi e relazionali) e un evento riservato alla Boccia Paralimpica - il commento del presidente federale Marco Giunio De Sanctis - L'obiettivo cui si deve tendere è quello che le società affiliate alla FIB e i relativi impianti debbano aprirsi a tutte le specialità della nostra disciplina. Occorre uscire dalla pratica della singola specialità, a cui siamo abituati in ogni territorio, e aprirci a tutte le nostre potenzialità".

 

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