Sull'edizione digitale di Repubblica a questo link, l'intervista del presidente federale Marco Giunio De Sanctis, che si riporta di seguito. 

 

Un fine anno coi botti per la Federazione bocce di Marco Giunio De Sanctis: eventi, progetti, festeggiamenti (il 15 dicembre con l’MB FIB Award). E uno sguardo al futuro...

Presidente, andiamo con ordine: come procede il piano per costruire una vera Casa delle Bocce a Roma al Torrino, al Centro Tecnico Federale?
“Sono fiducioso. Siamo in attesa della Conferenza dei Servizi del Comune di Roma per l’autorizzazione finale, ottenere il rilascio del permesso a costruire e, quindi, iniziare la gara di appalto dei lavori da eseguire per circa 2 milioni e 700mila euro. Il Coni ha già espresso in merito il proprio parere favorevole e auspichiamo che entro l’anno, sottoscritta la convenzione con il Dipartimento dello Sport, si possa procedere con l’individuazione dell’azienda più idonea a realizzare l’ambizioso progetto”.
In futuro avete in calendario un grande evento, i Mondiali di Petanque a Roma nel 2025, al Circo Massimo
“Sì, ma c'è da dire che in Benin, quest'anno, non abbiamo permesso alla nostra Nazionale di partecipare. Sono rammaricato, ma a mio modo di vedere l’organismo internazionale ha sbagliato a scegliere una sede dove ci sono guerre perenni, problemi di sicurezza e l’obbligo dei vaccini. La mancanza di una politica unitaria tra gli organismi internazionali responsabili di Raffa, Volo e Petanque, sta impedendo da anni l’accesso di questo meraviglioso sport alle Olimpiadi. In Benin manderò una mini-delegazione così da ottenere più informazioni possibili che ci serviranno nel 2025 quando organizzeremo al Circo Massimo i Mondiali di Petanque. E’ già stata inviata la richiesta di occupazione del suolo pubblico al Sindaco di Roma Gualtieri. Le date potrebbero essere due: fine agosto/inizio settembre oppure l’ultima settimana di settembre. I titoli che verranno assegnati saranno cinque: coppia maschile e femminile, individuale maschile e femminile e coppia mista. In Benin, invece, si assegneranno anche la terna e il tiro di precisione”.
E' cambiata la legge per i presidenti di Federazione, abolito il limite ai mandati, massimo tre consecutivi. Giusto secondo lei?
“È un grandissimo risultato, giusto per i presidenti federali. Corretto anche il quorum qualificato richiesto per essere rieletti dopo il terzo mandato. Forse si è trattato di un blitz normativo inaspettato che può avere indispettito taluni benpensanti, ma le federazioni, finché saranno entità più private che pubbliche democraticamente elette da una base, è giusto che non pongano limiti di mandati alle proprie governance. Anche perché con più mandati c’è la possibilità di ricoprire cariche internazionali essenziali per le strategie di politica sportiva”.
Cambiato anche il vertice di Sport e Salute, Marco Mezzaroma presidente e Diego Nepi amministratore delegato
“Cambiata solo in parte la governance, perché Diego Nepi rappresenta la continuità (era direttore generale con Vito Cozzoli, ndr). L’unico problema è che bisognerà ricominciare da capo, avendo rapporti da tempo consolidati. Mi aspetto che tengano conto della nostra mission: la Federazione Italiana Bocce fa invidia a tante altre Federazioni sia dal punto di vista dei titoli agonistici che conseguiamo, sia per il valore sociale, inclusivo e promozionale”.
Vi aspetta un grande finale di stagione
“Saranno quattro mesi di fuoco per la Federazione Italiana Bocce con tutte le più grandi manifestazioni nazionali che si concluderanno. Dal campionato italiano giovanile della Raffa, che si è svolto lo scorso weekend, alla Coppa Italia di inizio dicembre, passando per i Campionati Italiani Assoluti Unificati (Raffa, Volo e Petanque, ndr) dove avremo la diretta Rai e il Master dei Campioni di novembre e la Supercoppa di dicembre”.

Safeguarding Policy e riforma del lavoro sportivo vi creano problemi?
“Gli adempimenti del progetto “Safeguarding Policy”, promosso dal Coni, sono un fulmine a ciel sereno per la Federazione. Se da una parte è giusto contribuire a identificare ed allontanare quei soggetti che minano la sicurezza del nostro ambiente, dall’altra è una follia che le Federazioni sportive siano diventate sempre più enti burocratici. Pochi giorni fa è arrivata la circolare del Coni dove sono state indicate le misure da adottare secondo il regolamento contro le discriminazioni di genere, le violenze e le molestie sessuali, la prevaricazione fisica e/o psicologica e la carenza di rispetto per la sensibilità delle atlete e degli atleti. Così si creano disagi in termini di adempimenti di assolvere e servizi da pagare per federazioni come la nostra che non hanno dette problematiche e, soprattutto, per le società sportive obbligate a modificare in tal senso i loro statuti”.
E la riforma del lavoro sportivo voluta dal ministro Abodi?
“Sacrosanta. Era giusto arrivare a una regolamentazione. Però, naturalmente, questo cambiamento sostanziale comporterà un aumento dei costi e, soprattutto, delle incombenze per le Federazioni e le società sportive. È diventato veramente complicato gestire una federazione sportiva. Per questo ribadisco che sarebbe meglio che fossero tutte pubbliche, stipendiati adeguatamente i presidenti e i consigli federali. Allora avrebbe tutto un altro senso, in quanto trattasi di un lavoro a tempo pieno, a 360 gradi, con grandissime responsabilità”.

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