Riccarda Ambrosi, da quattro mesi eletta nel Consiglio Federale, è concentrata sul suo ruolo dirigenziale, “ma non appena sarà possibile – ci tiene a precisare – mi impegnerò su due fronti: quello dirigenziale e da atleta di Boccia Paralimpica”.

“Ho le bocce nel sangue – racconta Riccarda AmbrosiHo iniziato a giocare a cinque anni insieme a mio padre Giovanni. Lui era un grande appassionato e io, oltre a scendere in campo con lui, ho trascorso la mia fanciullezza al suo seguito per guardare le gare a cui partecipava”.

“Abbiamo trascorso bei momenti insieme grazie alle bocce ed è stato lui ad avermi insegnato lo spirito sportivo, poi per diversi anni ho lasciato la mia grande passione, ma ho sempre pensato che un giorno sarei tornata a giocare a bocce – prosegue AmbrosiSono rientrata nel circus boccistico a Padova, ma per la mia disabilità era faticoso impugnare le bocce della Raffa”.

“È stato il presidente Marco Giunio De Sanctis a consigliarmi di provare la Boccia Paralimpica – spiega la consigliera federale e atleta di IseoCosì da Padova mi sono spostata a Milano e ho iniziato ad allenarmi con Mauro Perrone e con l’attuale ct azzurra Giada Zoli. Dopo un anno di allenamenti ho iniziato a vincere qualche torneo, raggiungendo l’apice con il titolo italiano della categoria BC4 conquistato a Torino nel luglio 2019. Nella Boccia ho trovato lo sport che posso praticare senza problemi, perché riesco a impugnare le bocce, gestendo meglio la forza”.

Riccarda Ambrosi ha le idee ben chiare sul suo immediato futuro, ma anche una grande ambizione. “Dobbiamo già pensare alla programmazione verso Parigi 2024 – afferma la dirigente e atleta lombardaIl mio sogno è quello di partecipare alle Paralimpiadi e di vedere un azzurro alla kermesse a cinque cerchi”.

“Io ho partecipato a tre edizioni delle Paralimpiadi in qualità di inviata di Ability Channel, magazine online sulla disabilità positiva, e posso affermare come questa sia la più grande esperienza sportiva che si possa vivere – le parole di Riccarda AmbrosiPersonalmente è un sogno e lo inseguirò, ma sarà altrettanto importante che l’Italia possa essere presente in Francia tra tre anni e mezzo”.

“Durante le Paralimpiadi si vive un clima davvero bello, di amicizia tra atleti, tecnici e dirigenti – afferma AmbrosiL’emozione e l’adrenalina sono sempre al massimo. Ci si aiuta, si fa il tifo l’uno per l’altro e ciò che viene in evidenza è lo spirito della vittoria, innato in ognuno. È bello il momento della vittoria di un tuo compagno di nazionale e la festa della sera a Casa Azzurri. Gli atleti, spesso, con lo scambio di esperienze, grazie alla curiosità dei racconti altrui, dopo le Paralimpiadi, provano anche altre discipline sportive”.

“Io ho il tempo per dedicarmi anima e corpo allo sport delle bocce, sia nel ruolo di consigliera federale che di atleta – conclude Riccarda AmbrosiSto mettendo il massimo impegno e continuerò a farlo. Mio padre, che era un grande appassionato della nostra disciplina, oggi sarebbe orgoglioso di vedere sua figlia campionessa italiana ed essere stata eletta nel Consiglio federale della FIB”.

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