Una grande passione per lo sport e per la Boccia paralimpica. Il ventiseienne Matteo Volontieri è uno dei tanti atleti disseminati sul territorio nazionale, che si sono avvicinati alla pratica della disciplina sportiva, vedendosi cambiare letteralmente la propria vita. Categoria BC1, è reduce da un terzo posto in una competizione a Nova Milanese, “un risultato per il quale vado orgoglioso”, ha affermato soddisfatto.

 

GLI ESORDI – Matteo Volontieri ha iniziato a giocare a Boccia nel 2015. È portacolori della Superhabily, team milanese che ha la propria base operativa a Magenta. “Ho iniziato a giocare e subito mi è piaciuto. Mi sono divertito e ho trovato un grande giovamento: quello di non aver paura degli altri disabili”.

Volontieri si allena una volta a settimana, il mercoledì, e precisa come “il suo gruppo giochi soprattutto per stare insieme”, mentre si trova a Milano “la squadra i cui atleti vanno anche in nazionale”.

“Il nostro allenamento consiste – spiega Volontieri – nell’affinare il lancio delle bocce e nel migliorare la tattica. Nell’ultima parte della seduta disputiamo la partita, nella quale proviamo a mettere in pratica quanto appreso durante l’allenamento”.

 

OBIETTIVI – Il ventiseienne atleta della Superhabily, però, non vuole stare a guardare e, seppur dichiari come “per adesso possa andar bene così”, arriva immediata la precisazione, “non mi pongo limiti per la mia carriera sportiva. Vivo alla giornata e prendo tutto quanto di buono arrivi”.

 

DIVULGAZIONE – Matteo Volontieri, oltre a giocare, è anche impegnato nella diffusione della disciplina sportiva della Boccia. “Siamo consapevoli che, per il benessere collettivo, occorra fare molta promozione – sentenzia deciso – Serve rompere il muro della diffidenza e far capire come lo sport possa cambiare in meglio la nostra condizione. L’ho sperimentato su me stesso: da quando gioco a Boccia è notevolmente migliorata la qualità della mia vita”.

 

L’IMPORTANZA DELLO SPORT – “Mi preme evidenziare – le parole di Matteo Volontieri – come, quando gioco a Boccia, io non mi senta disabile”.

Al ventiseienne lombardo, dal 2015, sono cambiate le giornate, grazie alla pratica della disciplina sportiva, che sarà ai nastri di partenza alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. “Se prima del 2015 mi avessero detto che avrei praticato una disciplina paralimpica – ammette Volontieri – mi sarei fatto una risata. E, invece, nella vita mai dire mai. Oggi mi alleno, gioco e partecipo alle gare”.

“A Magenta siamo in nove, a Milano in cinque a giocare – sottolinea – Sono convinto, comunque, che nel giro di poco tempo aumenteremo di numero sull’intero territorio nazionale”.

 

FAMIGLIA – Di fondamentale importanza per Matteo Volontieri e per la sua passione per la Boccia paralimpica è la famiglia. “Se non ci fossero i miei genitori – ha affermato l’atleta lombardo – non potrei recarmi agli allenamenti e alle gare, considerando che per quest’ultime ho anche l’occasione di girare molto”.

“Ma la mia famiglia – e Matteo Volontieri lo dice con orgoglio – è pienamente impegnata con la Boccia paralimpica. Mio padre Emiliano è arbitro della disciplina, mamma Cinzia è la mia assistente per i lanci delle bocce e per le strategie tecnico-tattiche delle partite. Insieme ci divertiamo molto, condividendo questa grande passione”.

 

IL MESSAGGIO – Matteo Volontieri, nel chiudere la lunga chiacchierata, si concede un appello ai ragazzi e alle famiglie, affinché “si avvicinino nelle palestre dove si gioca la Boccia paralimpica”.

“Almeno per provare e per testare come praticando uno sport paralimpico si viva meglio – dice il ventiseienne – E il mio invito va alle persone diversamente abili, ma anche alle famiglie che devono spronare i propri ragazzi a cimentarsi in uno sport”.

 

L’APPUNTAMENTO – Matteo Volontieri precisa come nel luglio 2018 abbia preso parte ai Campionati nazionali di Lecce: “Un’esperienza bellissima, terminata agli ultimi posti, ma importante per comprendere dove e come migliorare”.

Domenica 24 marzo, invece, parteciperà al Torneo del Nord-Ovest. “Non vedo l’ora di partecipare, perché l’adrenalina della competizione mi fa vivere meglio”, conclude Matteo Volontieri, che “vive alla giornata, senza porsi limiti. Quest’ultimi, infatti, sono solo mentali. Tutti abbiamo le capacità per dare il 110% delle proprie possibilità. Servono, però, determinazione, tenacia, fiducia, passione e tanta voglia di vivere e divertirsi”.

 

Nella foto Matteo Volontieri, secondo da sinistra

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