Dall’argento Under 23 agli Europei di Benejuzar (Spagna), al titolo di campioni del Mondo Juniores di Isla Cristina, l’Italia della petanque trova ancora una volta una conferma importante nella specialità a terne. Al Mondiale giovanile gli Juniores di Mosé Nassa hanno conquistato il titolo iridato dopo aver inferto un pesante 13-6 al temutissimo Madagascar nella finalissima. Dalle qualifiche alle fasi finali, il ct azzurro ha potuto contare sulle doti tecniche dei quattro convocati: Thomas Rinaudo, Fabio Musso, Aline Leger e Asya Vercellone. Grazie alle loro giocate, dopo il superamento del primo turno, nelle fasi eliminatorie è arrivato il percorso netto dopo aver sconfitto alcune delle nazioni più forti. Gli Azzurrini hanno infatti eliminato la Thailandia agli ottavi, la Turchia ai quarti e la Francia in semifinale. «Una settimana da incorniciare per la nostra Federazione: dopo il grande bottino conquistato ai Mondiali giovanili di Mersin, arriva anche l’oro storico nella terna mista Under 18 di Petanque a Isla Cristina - ha dichiarato a caldo il presidente della Federazione italiana bocce Roberto Favre -. Complimenti ad Aline, Asya, Thomas e Fabio per le prestazioni di altissimo livello e al CT Mosé Nassa per l’ottimo lavoro svolto. Risultati che testimoniano la crescita del nostro movimento e la qualità del lavoro portato avanti da tecnici, dirigenti e atleti». La rassegna iridata di Isla Cristina ha visto gli "azzurrini" fermarsi ai quarti nella coppa mista con Aline Leger e Fabio Musso eliminati dalla Malesia. Più breve il percorso nel tiro tecnico, con l’avventura terminata nella fase di qualificazione. «Sono orgoglioso di questi ragazzi - ha commentato dalla Spagna il ct Mosé Nassa -. Durante la stagione hanno lavorato sodo per preparare al meglio questo appuntamento e sono riusciti a compiere un’impresa straordinaria che ovviamente ci fa ben sperare anche per il futuro». «Ho avuto l’onore di condividere questa magnifica esperienza con questi ragazzi fantastici - ha detto il capo delegazione Claudio Vittino -. Devo ringraziarli profondamente per le emozioni che mi hanno fatto provare e soprattutto per come hanno saputo onorare in campo la maglia azzurra anche perché si trattava del primo Mondiale con questa formula ed era un incognita un po’ per tutti. Ma alla fine, ci siamo gratificati anche con i complimenti ricevuti dalle altre nazioni e con la medaglia d’argento che abbiamo vinto come team nella classifica che teneva conto dei risultati ottenuti nelle tre specialità».

 

(In foto gli Azzurrini sul podio iridato di Isla Cristina)

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