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Dopo aver messo in difficoltà la Caccialanza nel turno precedente, la Sammartinese (specialità Raffa) – squadra neopromossa ma già capace di sorprendere – firma l’impresa della terza giornata battendo 6-2 la Kennedy di Napoli. Un successo pesante, costruito con carattere, lucidità e una rimonta che ha cambiato l’inerzia dell’intero incontro.

Per capire meglio come la squadra stia vivendo questo inizio di stagione così brillante, abbiamo intervistato Andrea Minelli, CT e vicepresidente, e con l’atleta Giampaolo Signorini.

Minelli parte subito da un confronto con la settimana precedente, quasi a voler tracciare un filo logico tra le due gare:
“La partita con la Caccialanza l’abbiamo persa, ma per me è stato un risultato bugiardo. Per come avevamo giocato, il pareggio sarebbe stato meritato”.

Quando gli è stato chiesto di raccontare com’è andato l’incontro contro la Kennedy, Minelli sorride:
“Siamo partiti male, con qualche errore di troppo. Ma la terna ha cambiato tutto: eravamo sotto 7-1 e da lì abbiamo ribaltato la partita. Quella rimonta ci ha dato un altro tipo di energia”.

Per essere neopromossa la squadra ha dimostrato una solidità mentale fuori dal comune.
“La nostra forza è rimanere concentrati sempre, anche nei momenti critici. E devo fare i complimenti ai ragazzi, perché stanno affrontando un campionato di altissimo livello con la mentalità giusta”.

Il discorso poi si allarga al valore della società e al radicamento territoriale:
“La Sammartinese vive di volontariato: è la nostra vera ricchezza”, racconta con orgoglio. “Oltre alla Serie A maschile abbiamo il settore femminile, giovanile, la seconda e la terza categoria. Sei-sette anni fa io e il presidente abbiamo deciso di inaugurare questo percorso… sembrava una scommessa. In tre anni siamo passati dalla Libera alla Serie B, poi A2 e ora in A. L’anno scorso abbiamo vinto l’A2 da imbattuti. È un sogno che si realizza”.

Prima di salutarlo, Minelli ha voluto ringraziare chi sostiene tutto questo lavoro:
“Un grazie speciale va al presidente Antonio Dotolo che, insieme a suo fratello, è sponsor ufficiale della squadra e motore di tante iniziative. Senza persone così, queste realtà non esisterebbero”.

Anche con Giampaolo Signorini siamo voluti ripartire dalla gara contro la Kennedy, per poi menzionare il fatto di aver giocato l’ultimo incontro con la fascia da capitano.
“Facciamo a giro: ogni partita un capitano diverso. È un modo per far capire che siamo tutti sullo stesso livello. Nessun ruolo fisso, nessuna gerarchia”.

Alla domanda su quale sia stato, secondo lui, il vero punto di svolta.
“Due momenti, direi”, riflette.
“Il tiro di precisione, dove era tutto in bilico fino all’ultima bocciata, e poi la terna. Lì eravamo in svantaggio, ma siamo riusciti a vincerla. Quel set ha spostato l’inerzia sia sul piano tecnico che su quello psicologico”.

Quando gli comunichiamo che la Sammartinese è stata scelta come “FIB Top Team” della settimana, si illumina:
“Per noi è uno stimolo enorme. Siamo neopromossi, ma crediamo nel nostro percorso. L’obiettivo è arrivare alla Final Four. Sarebbe un traguardo enorme per una realtà come la nostra”.

Accanto alla Sammartinese, la seconda giornata merita di celebrare anche un’altra impresa: quella della San Bartolomeo, formazione di Serie A1 Femminile-Pétanque. Anch’essa neopromossa, capace di andare a vincere in casa delle campionesse d’Italia della Costigliolese.
Una partita combattuta, intensa, decisa nei dettagli: un risultato che, per prestigio e valore tecnico, non poteva non essere messo sullo stesso piano del successo romagnolo.

Per capire la portata di questo risultato abbiamo parlato con Elena Carlini, dirigente della società, che ci accoglie con una sincerità limpida:
“È stata una bella sorpresa per la nostra squadra. È il primo anno in A1 e questa era una giornata sulla quale non avevamo aspettative particolari”, spiega.

La trasferta, peraltro, non si presentava nelle condizioni ideali:
“Eravamo sottorganico: mancavano tre bocciatrici – Bracco, Pinelli e Buschiazzo. Ci sentivamo un po’ in difetto anche sul piano tecnico”, ammette Dagato.

La vittoria, proprio per questo, assume un sapore ancora più speciale.
“È stata una piacevole sorpresa. Il campionato è lungo e non ci siamo posti obiettivi ambiziosi: il nostro è quello della salvezza. Ma sicuramente questa vittoria ci ha dato una bella carica”.

Dagato ci tiene a distribuire i meriti:
“Un ringraziamento speciale va ai nostri CT – Leonardo Martino e Natale Arduino – e al sostegno di Roberto Dagati e di tutte le giocatrici in panchina. È un risultato che abbiamo costruito insieme”.

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