Uno scudetto dal sapore particolare per almeno due motivi: il primo, esser tornati a vincere a distanza di due anni dopo un anno di assenza dalle final four; il secondo, riportare il titolo tricolore a Milano, nel territorio particolarmente colpito dall’emergenza sanitaria.

“Una vittoria che dedichiamo ai nostri amici e soci che non ci sono più – ha affermato il trainer della  MPFiltri Caccialanza, Dario BracchiÈ un successo che condividiamo coi tifosi che non hanno fatto mancare il proprio calore anche alle final four, ma anche a chi ci ha seguito in diretta streaming”.

“San Giovanni in Persiceto ci porta bene – le parole di Bracchi col sorriso sulle labbra – È stato un fine settimana durante il quale abbiamo espresso un buon gioco, vincendo perché siamo stati la squadra che ha sbagliato meno. È indubbio come in una finale equilibrata si siano affrontate due grandi formazioni. Con la Boville, rivale sulle corsie da gioco, resta il rapporto di amicizia fuori dal campo”.

 

La MPFiltri Caccialanza Milano, tra campionato e final four, ha chiuso la stagione con tredici vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, “quest’ultima, tra l’altro, giunta in un momento particolare per noi”, ha sottolineato Bracchi.

“Siamo contenti di quanto siamo riusciti a fare in questa particolare stagione – il commento di BracchiL’anno scorso, per colpa nostra, non abbiamo preso parte alle final four, ma la stagione 2021 ha ripagato i nostri sforzi con gli interessi. Già non vediamo l’ora che ricominci il prossimo campionato”.

Squadra che vince non si cambia? “Non sono la società, però, posso dire che terrei la squadra al completo. Il nostro segreto sta anche nell’aver compattato il gruppo e ogni giocatore ha avuto un ruolo importante. I giovani Gusmeroli e Invernizzi si sono ben inseriti, Bergamelli ha dato il suo contributo nonostante qualche noia fisica. Senza dimenticare il nostro Pietro Passera, la cui esperienza è fondamentale per tutta la società. Credo che sarebbe un’altra Caccialanza senza i suoi consigli e il suo supporto”.

 

Tra i protagonisti della cavalcata vincente, il capitano Marco Luraghi, insieme al fratello Paolo, grande trascinatore del gruppo. “La vittoria è stata una liberazione e la festa che abbiamo fatto ne è stata la dimostrazione”, il commento del capitano del team milanese.

“Caccialanza e Boville hanno disputato una finale equilibrata e in certe sfide così tirate e sentite qualche boccia in più si può sbagliare – ha proseguito Luraghi Siamo felici per tanti motivi. Vincere è sempre bello e aver conquistato il terzo scudetto dal 2017, a cui c’è da aggiungere la promozione dall’A2 del 2016, è qualcosa che ci inorgoglisce. Personalmente, sono davvero contento, perché, dopo aver saltato parte della stagione per esser stato positivo al Covid per quarantacinque giorni, credo di essermi ripreso alla grande”.

 

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