Possaccio si congeda dal Verbano e dalla A2 in scioltezza

Nel primo girone del campionato di A2 i giochi si erano ormai conclusi con la netta vittoria di Possaccio che era chiamato all’ultima gara casalinga a misurarsi con una delle due ultime in classifica: i campani di Maison Galeota.
Comunque, come pressappoco fece dire il Manzoni ai due bravi di don Rodrigo appostati sul sentiero che conduceva alla sua dimora, se “s’ha da fare”, facciamola questa gara e accontentiamo questo meraviglioso pubblico che, ancora una volta, è accorso numeroso, seppure abbastanza disincantato per la scarsa tensione agonistica che poteva pervadere i locali.
Il sorriso carico di benevolenza di Giuseppe D’Alterio poteva far presagire un atteggiamento disincantato, volto a non angariare il Carmine D’Alia che si prestava a incontrarlo, così puntualmente cominciava ad avverarsi, il campano, irriverente, schizzava rapidamente in vantaggio per 5-1, approfittando di alcuni accosti superficiali del Giuseppe, il quale, un po’ infastidito da tanta sicumera, inizia a sostituire il sorriso con l’abituale grinta e rifletteva: “Eh, no non esageriamo, così non si fa!”.
La mano successiva rimetteva in ordine la stanza che aveva al principio trascurato et voilà, quattro punti, quattro, ottenuti in spazi molto ristretti, la parità era raggiunta per far partire la galoppata finale che proseguiva anche nel successivo set, portando Possaccio sul 2-0.
E la terna di Andreani/Mazzolini/Signorini? Giochicchiava col punteggio: un po’ avanti, poi un po’ indietro, poi ancora un po’ avanti con Mazzolini che colpiva con regolarità, nulla sbagliando, ma con Andreani, il superbo, infallibile, spietato giocatore, autore di tanti clamorosi successi, non era rimasto, come si è soliti affermare quando le prestazioni sono zoppicanti, negli spogliatoi, ma addirittura avvolto nelle coltri di un comodo e invitante letto. Perciò, in vantaggio per 7-6, quando il Roberto falliva due tiri consecutivi, la consegna del pacco dono era cosa fatta. E il secondo set volava addirittura fra le braccia napoletane con un perentorio 8-0 ottenuto in sole due mani.
La parità alla sosta non lasciava presagire che gli atteggiamenti mutassero, anzi. Il D’Alia aveva rispolverato il manuale della bocciata e inanellava una serie impressionante di bocce regolarmente colpite, sconcertando il duo D’Alterio/Turuani, i quali soccombevano stupiti di tanta sfrontatezza nei loro confronti, visto che la loro sconfitta vanificava il successo di Andreani, finalmente desto, e Signorini: ancora parità – 3-3 -, dunque.
A questo punto accadeva l’inatteso: il D’Alia riperdeva il manuale, rientrava negli standard dell’individuale fallendo molti tiri, Christian proseguiva nel suo risveglio, Turuani accostava con la consueta noncuranza e gli ultimi due set marciavano compatti – quasi come i famosi quarantaquattro gatti in fila per sei con il resto di due – a consegnare la vittoria a Possaccio, che l’accettava forse con un pizzico di noncuranza; l’apoteosi era stata riservata ad alcune settimane or sono. L’appuntamento è ora con la massima serie dopo solo un anno di purgatorio.
Nella serie A. dopo la Caccialanza, anche Montegrillo e Vigasio conquistano le final four di Campobasso di fine giugno.
Roberto Bramani Araldi
FONTE DELL'ARTICOLO:- Varese News- Luino Notizie/Eco del Varesotto.