Correva l'anno 1995. A Nuoro, la Nazionale maschile guidata dal Ct Antonio Riva disputava il Campionato del Mondo a squadre della specialità Raffa. Tra i protagonisti di quell’impresa grandiosa c'era anche Massimiliano Chiappella, per gli amici “Max”. Classe 1968, di Luino (in provincia di Varese), l’atleta, allora ventiseienne (che nelle ultime tre stagioni ha indossato la maglia del Possaccio), nell’anno precedente aveva già conquistato il titolo europeo a squadre. Le aspettative, per l'Italia, erano enormi: gli Azzurri schieravano, oltre a Chiappella, i “big” Dante D'Alessandro, Andrea Bagnoli e Roberto Antonini. “Io giocavo come puntista di terna e in coppia mi alternavo con Antonini e Bagnoli”, dichiara il campione. A D'Alessandro spettava invece il ruolo dell'individualista. L'atmosfera, alla Bocciofila Ortobene, era incandescente: “Il bocciodromo, strapieno, emanava tutto il suo pathos”, prosegue il giocatore. “Non dimenticherò mai la semifinale contro il Brasile, trascinato dal fuoriclasse Clair Dunke (morto, giovanissimo, alcuni anni dopo, ndr), un atleta che avrebbe potuto competere tranquillamente con i migliori di categoria A1”.

 

Un giovanissimo Massimiliano ChiappellaUn giovanissimo Massimiliano Chiappella

 

Se in finale l'Italia avrebbe superato la Svizzera di Ferrari e Facchinetti, la semifinale è rimasta nella storia. Un po' come quella fra Italia e Germania nel Mondiale di calcio del '70. “I Brasiliani (allenati da Rubens Barrichello, nonno dell’omonimo ex pilota di Formula 1, ndr) erano completi, giocavano veramente bene. Abili volisti e “pallinari”, batterli fu arduo”, continua Chiappella. “All'epoca, per vincere bisognava aggiudicarsi due partite su tre, ai punti 15”. Nella sfida contro i carioca il Ct Riva aveva selezionato, nella specialità terna, Chiappella, Bagnoli, D'Alessandro, opposti a Segaloto, Dunke e Oliari. “La partita fu tiratissima. Giocammo ad armi pari, Dunke e Oliari si rivelarono tiratori fortissimi”. Gli Azzurri si imposero 15-13. Ma non era ancora finita: all'Italia mancava ancora un punto per accedere alla finale contro gli elvetici. E il punto arrivò con la coppia Chiappella-Bagnoli (quest'ultimo sostituì Antonini, durante il match). “Vincemmo ancora una volta 15-13 e l'individuale tra D'Alessandro e Dunke venne sospeso sul 13 pari. Tuttavia, per un momento, il parziale su entrambi i campi fu di 12-10 per il Brasile”. L'Italia evitò l'eliminazione solo perché giocò a livelli altissimi. Per Chiappella, che nella prossima stagione tornerà in Serie A con il Possaccio, si trattò di una partita indimenticabile.

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