Una visione, un sogno, una suggestione.

Succede, talvolta succede.

Succede, con il caldo, di non riuscire a dormire e di rimanere svegli per qualche ora prima di addormentarsi troppo tardi; e che nei sogni si torni indietro nel tempo o, addirittura, si venga trasportati in altre dimensioni.

Succede di ricordare e di rivedere al rallentatore vecchie immagini di sport.

Succede, talvolta succede di intuire come lo sport delle bocce sia paragonabile ai movimenti di una danza.

Succede, ad esempio, che due boccisti italiani, per vincere un titolo mondiale, siano costretti dagli eventi e dalla situazione ad imparare a ballare il tango: un tango figurato, interpretato tuttavia in modo del tutto personale, con studiate aritmie.

Succede che le bocce divengano, nella realtà trasfigurata dai sogni, una danza vera e propria.

Cos'altro erano gli accosti e le bocciate di Elisa Luccarini e di Gianluca Formicone, a San Miguel de Tucuman, lo scorso anno, se non passi e movenze di un ballo speciale  che, imprimendosi nelle retine degli appassionati, ha procurato un oceano di emozioni?

Elisa, con i suoi piegamenti - così simili al casqué - più propensa a interpretare in accosto le pendenze di strane corsie, approntate forse da uno specialista dell'ottovolante, dove le bocce imboccavano di colpo strade diverse, quasi fossero attrezzi non tondi, ma ovali.

Gianluca, pure lui danzatore per nulla improvvisato, ricordava Miguel Zotto, uno dei più grandi ballerini di tango: un artista capace di esprimere eleganza ed energia; non solo accostava con "judicio" - come se volesse accompagnare la boccia/ballerina con nuovi passi - ma si produceva in raffate e bocciate di assoluta precisione: quando si apprestava al tiro, la rincorsa pareva il balzo di un felino pronto ad azzannare la preda.

Ha scritto Jorge Luis Borges: “Il tango, una volta, era un’orgiastica diavoleria; oggi è un modo di camminare".

Gli ha fatto eco Paolo Conte: “Una lucertola è il riassunto di un coccodrillo; un tango è il riassunto di una vita".

Elisa Luccarini e Gianluca Formicone, il tango figurato l'hanno imparato bene, alla loro maniera: "My way", avrebbe cantato Sinatra.

Succede, talvolta succede che, nei sogni, i movimenti atletici di un boccista si trasformino in coreografici passi di danza.

Succede che dal tango fuoriescano un sacco di storie: dapprima si presentano timide, ma poi volentieri si fanno raccontare, spandendo tracce profonde di sentimenti ineguagliabili.

Succede infine che, dopo essersi lasciati trasportare, inevitabilmente ci si svegli, ma si continui ad assaporare il retrogusto meraviglioso di uno sport dove gli atleti, talvolta, sanno danzare meglio dei ballerini professionisti.

Succede, talvolta succede...

di Giorgio Macellari

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