Spegne 80 candeline Franco Bitossi, nato il 1° settembre 1940 a Carmignano (Prato), indimenticato campione di ciclismo con un palmares straordinario, e da sempre appassionato di bocce. “Ho sempre giocato fin da ragazzo nei pallai diffusi nelle campagne toscane, con bocce pesanti, irregolari, fatte di legno. Era un gioco che univa e appassionava le comunità. Noi ragazzini andavamo a vedere le partite dei grandi e, quando il campo era libero, ci dilettavamo a giocare” – esordisce il campione. Poi la straordinaria carriera sulle due ruote con quel ‘cuore matto’ che non gli ha comunque impedito di arrivare primo su ben 171 traguardi in 18 anni di agonismo. “Rientrando dopo le corse mi capitava di vedere fino a tarda sera innumerevoli macchine parcheggiate attorno ai campi di gioco in tanti paesi; era già il tempo delle bocce sintetiche, anche se erano molto più grandi e pesanti di quelle attuali”. Terminata la carriera ciclistica, si dedica alla famiglia e all’agricoltura, per riscoprire poi il gioco delle bocce fino a tesserarsi nel 2007. “Negli anni da corridore le bocce non mi interessavano più, c’era molta differenza di movimenti rispetto al ciclismo, poi ho ricominciato a giocare per diletto verso i 60 anni, in Versilia, in estate con gli amici. Mi sono riappassionato, ho rimesso in moto le abilità che avevo da ragazzino, e mi sono tesserato”. Nel 2008 arrivano subito i primi grandi risultati con il secondo posto ai Campionati Italiani cat. D e la vittoria ai Campionati Nazionali Over 60. “Ho vinto poi altre gare in singolo e a coppia, mi sono tolto soddisfazioni e continuo a divertirmi. Ora quando posso gioco e mi alleno per riprendere il tono muscolare”. Secondo Bitossi le bocce fanno bene, dunque, ad ogni età. “La disciplina comporta dei movimenti armonici e costanti e tiene in allenamento il cervello, configurandosi come un gioco di intelligenza e concentrazione”. Bitossi si mostra proiettato anche al futuro. “Noto che c’è meno passione attorno alla Raffa, dovremmo portare sempre più giovani a giocare. Le bocce sono indicate per loro proprio per l’armonia del gesto e per l’allenamento mentale. I ragazzini si divertono e imparano in fretta, e possono essere linfa per il domani della disciplina”. Dal ciclismo alle bocce, Bitossi è sempre stato protagonista degli sport più popolari in Toscana e nel paese. “Tutti gli sport e i giochi sono belli quando sono praticati con passione”.

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