Una delle società meridionali che ha lavorato sodo per diventare Centro Avviamento Bocce (CAB) è la Malaspina di Lamezia Terme. Un risultato a lungo inseguito dal presidente Roberto Caruso e da tutti coloro che, all’interno del club, contribuiscono alla promozione della disciplina sportiva delle bocce.

La Malaspina è una società che pratica la specialità Volo, “anche se l’idea è quella di allargarci anche alla Raffa, allestendo un paio di corsie da gioco all’esterno del bocciodromo, considerando che al Sud è la specialità che va per la maggiore”, ha spiegato il presidente Caruso.

“Abbiamo deciso di costituirci in CAB – le parole di Roberto Caruso – perché ci è piaciuta la finalità con cui la Federazione Italiana Bocce ha impostato il riconoscimento. Divulgare lo sport delle bocce tra i giovani, le donne e le persone con disabilità. E, così, abbiamo allargato la platea di coloro che frequentano il bocciodromo”.

“Aprendo le porte del bocciodromo a donne, ragazzi e persone con disabilità – ha affermato il presidente Roberto Caruso – abbiamo avviato un percorso di integrazione, da cui quotidianamente ognuno di noi può arricchirsi di nuove esperienze”.

Fiore all’occhiello della Polisportiva Malaspina sono proprio gli atleti con disabilità. Si tratta dei ragazzi della Lucky Friends, che con particolare interesse frequentano il bocciodromo, divertendosi e preparandosi per qualche manifestazione agonistica.

In totale sono cinquanta i soci che, quotidianamente, giocano a bocce nell’impianto lametino in cui ha sede la Polisportiva Malaspina, “una società impegnata per divulgare anche al Sud, come avviene in molte regioni settentrionali, la cultura della specialità Volo. Credo che le scuole siano terreno fertile su cui lavorare e, dunque, dove concentreremo i nostri sforzi nell’immediato futuro”.

In Calabria le società del Volo sono ventidue, due quelle presenti a Lamezia, “per questo motivo riusciamo a organizzare gare e manifestazioni, nonostante la prevalenza della Raffa”, ha proseguito Caruso.

“Il futuro della nostra disciplina è in mano ai giovani – ha evidenziato Roberto Caruso – Sono una decina i bambini e ragazzi che vengono a giocare. È nostro compito incentivarli, facendo in modo di avviarli alla pratica boccistica, ma farli anche divertire. Con i giovani che abbiamo, la prossima tappa sarà quella di avviarli alla staffetta, una di quelle specialità che appassiona di più per la sua dinamicità”.

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