Il primo pensiero è per Mirko Savoretti, con cui avrebbe dovuto disputare i prossimi World Games. “La sfortuna ha voluto che si lesionasse il tendine d’Achille durante un semplice allenamento. Quando è successo ero lì con lui, mi è dispiaciuto tantissimo”. Il fuoriclasse della Boville, Giuliano Di Nicola, sta caricando le “batterie” in vista del prestigioso impegno internazionale. Classe 1983, il pescarese ha già collezionato tre ori ai “giochi mondiali”: “Ho vinto una volta in individuale e due in coppia”. Nel frattempo il campione si gusta il successo nella classifica generale dell’Alto Livello. “Stagione favolosa: mi sono aggiudicato la graduatoria, ho conseguito tredici vittorie nazionali e numerosi piazzamenti importanti”. E’ mancato solo lo scudetto: “Purtroppo non siamo riusciti ad inserirci nella lotta finale. Rivolgo i miei complimenti alla Caccialanza, per il suo primo titolo, davvero meritato. Confidiamo di cogliere l’obiettivo nella prossima stagione”. In autunno Di Nicola indosserà la maglia della Boville per il quarto anno: “Siamo stati tutti confermati. La società è molto seria, i miei rapporti con tutti i miei compagni sono ottimi, anche perché li conoscevo da anni. Roma non è poi troppo distante dalla “mia” Pescara, perciò sono felicissimo di rimanere nel gruppo. Lotteremo, come sempre, per vincere. Le sensazioni sono positive, ma sarà il campo a decidere le nostre sorti”. I World Games di Wroclaw (Breslavia) si avvicinano, tuttavia la stagione agonistica terminerà soltanto il prossimo weekend. Di Nicola ha archiviato la delusione Mondiale del 2015 (“solo” un bronzo per lui): “Guardo sempre avanti, mai indietro. E’ normale riflettere su quell’opportunità non colta, ma è doveroso rendere merito ai miei avversari”. Il campione non è in cerca di riscatto, poiché “i World Games sono un’altra storia”. A causa del forfait di Savoretti, in Polonia giocherà con il suo conterraneo Gianluca Formicone: “Siamo entrambi abruzzesi, abbiamo gareggiato a lungo insieme, perciò ci conosciamo bene. Il commissario tecnico (Giuseppe Pallucca, ndr) non ha ancora stabilito chi di noi due disputerà l’individuale: ci ha detto che lo deciderà sul posto. Ciò che mi preme è farmi trovare pronto, per onorare come si conviene la divisa della Nazionale. La situazione non è quella delle gare tradizionali: le opportunità di affermarsi in Azzurro sono rare, quindi sarà vietato fallire”. Tra i successi più significativi della stagione, Di Nicola ricorda quello del “Trofeo Navigare”: “Nonostante fosse la mia quarta vittoria, trionfare a Budrione dona sempre un fascino particolare”. E sul nuovo “corso” della Fib, Di Nicola plaude alle novità introdotte: “C’era l’esigenza di rendere il gioco più spettacolare e più televisivo. Avevo già incontrato in passato il Presidente e apprezzato le sue idee: crescere è una necessità per raggiungere i livelli più alti possibile”. Come per molti altri campioni, anche per Di Nicola le bocce sono un “affare” di famiglia: “Ho iniziato più o meno a sette anni, grazie ai miei genitori”. Suo fratello Marco (di dieci anni più giovane) ha collezionato tre titoli italiani (di cui due U18) e un Europeo con la rappresentativa U18: “E’ dotato di un ottimo accosto ed è molto ambizioso. Purtroppo non riesce sempre a seguirmi nelle trasferte, ma a livello regionale ha già vinto parecchio”. Quanto è dura la vita del professionista? “Ma io non mi considero tale (afferma ridendo, ndr), tant’è che lavoro tutto il giorno. Mi dedico agli allenamenti solo verso sera. Ringrazio la mia compagna e la mia famiglia, che mi hanno sempre sostenuto, oltre ovviamente alla mia società. Riuscire ad esprimersi ad alti livelli è impegnativo e richiede grandi sacrifici: le ventiquattro ore non mi bastano mai”.

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