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L'Italia ai vertici mondiali, com’è possibile?

La fiamma olimpica accesa oggi in Grecia
La fiamma olimpica accesa oggi in Grecia (reuters)
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Cento giorni ai Giochi di Parigi 2024, all'inaugurazione del 26 luglio lungo la Senna: domani, 17 aprile, si festeggia anche in Italia, a Roma. Una Giunta Coni all'Acqua Acetosa, al Centro di preparazione olimpica, nello splendido palasport da poco inaugurato. Al momento i qualificati sono 219 (110 uomini e 109 donne) in 25 discipline: il sogno è superare Tokyo 2020 (ma si è gareggiato nel 2021 per via del Covid) con quel record di 40 medaglie, 10 oro, 10 argento e 20 bronzo. Sarà possibile? Le proiezioni sono più che ottimistiche, da 47 fino a 50 medaglie. Ma Giovanni Malagò e Carlo Mornati, pur essendo fiduciosi, sono anche realisti, conoscono bene le incognite olimpiche e la situazione dello sport italiano, con la scuola che è ancora una cenerentola, fino agli impianti sportivi che mancano, e non solo al Sud. Ci sono timori per il futuro, ma al momento la situazione del nostro sport è più che rosea.

Come fa notare Mornati, segretario generale del Coni e capo delegazione olimpica, nella classifica dell'indice di competitività olimpica siamo fra i primi al mondo. Questa classifica, stilata dalla società americana Gracenote, tiene conto di tutti i piazzamenti (pesati a secondo dell'importanza della competizione e tenendo conto del numero totale delle competizioni cui si può partecipare) ottenuti dagli atleti italiani negli eventi del programma olimpico, estivo come invernale, ai Mondiali, ai Giochi continentali, alle Coppe del mondo negli ultimi quattro anni. Questa classifica è pubblicata e aggiornata ogni settimana da Gracenote ed è considerata quindi dal Coni come il dato più globale e accurato che ci sia.

Bene, l'Italia al momento è addirittura al quinto posto assoluto dopo Stati Uniti, Germania, Cina e Giappone. Precediamo Nazioni come Francia, Gran Bretagna, Canada, Australia dove si fa molto più sport di noi. La Russia è addirittura relegata al dodicesimo posto, la Sud Corea al sedicesimo. Come è possibile che l'Italia sia ai vertici mondiali? Questo non vuol dire che a Parigi vinceremo 50 medaglie (un sogno) e staremo magari davanti alla Francia. Ma testimonia lo stato di salute generale del nostro sport, nonostante poche palestre nelle scuole, impianti sportivi a volte inesistenti (ma il ministro Abodi e Sport e Salute hanno promesso di metterci mano) e troppi giovani persi per strada per il calo demografico in questi ultimi anni. Godiamoci questo momento felice, pur sapendo che il futuro presenta non poche incognite.

Nella Giunta di domani si potrebbe parlare anche del futuro delle Federazioni sportive che dopo Parigi andranno tutte alle urne (fra settembre e dicembre la maggior parte). Per quanto riguarda i presidenti che hanno già toccato quota tre mandati (qualcuno è arrivato fino a otto), le legge non dovrebbe cambiare. Si passa solo col 66,7 per 100 o si va a casa. Niente Tar o emendamenti notturni per tornare all'antico: sono circa 11 i presidenti interessati (alcuni potrebbero non ricandidarsi) e qualcuno teme di non farcela. A fine mese, o ai primi di maggio, potrebbe cambiare invece la legge che riguarda i consiglieri federali e gli organi territoriali, per evitare che si possa perdere una grossa parte di veri volontari. Ci sarebbe un sistema meno penalizzante per essere rieletti, 50 più uno o in base a una classifica delle Federazioni. Pare ci stia lavorando l'onorevole Paolo Barelli, capogruppo alla Camera di Forza Italia e presidente della Federnuoto (lui non avrà problemi a settembre a superare i due terzi dei consensi).

Mezzaroma: “Calcio, il nuovo modello passa per impianti e base”

“Un nuovo modello di calcio passa inevitabilmente dal tema dell'impiantistica sportiva e dal supporto all'associazionismo di base. Naturalmente, parlando di impiantistica non possiamo limitare l'attenzione alle strutture destinate all'alto livello, ma soffermarci sull'importanza di spazi adeguati nei territori per favorire la pratica sportiva ad ogni età e livello". Lo ha detto il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, rispondendo in commissione Cultura e sport in Senato. "In questa direzione, abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla necessità di mappare l'intera rete degli impianti sportivi italiani - ha spiegato - Dai dati disponibili risultano circa 34.000 impianti sportivi aventi all'interno uno o più spazi conformati per le discipline del calcio nelle diverse tipologie, pari al 44% degli impianti nazionali totali (77.000, ndr), di cui il 53% al Nord, il 20% al Centro e il 27% al Sud". Mezzaroma parla di una banca dati che "si arricchirà" così da creare "un piano regolatore nazionale dell'impiantistica sportiva". Il presidente di Sport e Salute si è soffermato anche sulla "necessità di sviluppare strutture sempre più sostenibili", aggiungendo come quella sia una direzione che "il legislatore attenzionerà per puntare ad un rinnovamento complessivo della normativa sulle infrastrutture anche sportive del Paese

Federbocce, l'assemblea elettiva il 28 settembre

Si è svolta una riunione del Consiglio Federale della Federazione italiana bocce (Fib), alla quale hanno preso parte, oltre al presidente Marco Giunio De Sanctis e ai consiglieri federali, il segretario generale Riccardo Milana, il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Lorenzo Cingolo, con i componenti Maria Luisa Campise e Maurizio Annitto, i coordinatori d’area regionali, Antonio Barbato e, collegati da remoto, Claudio Vittino e Moreno Volpi. Il Consiglio Federale ha indetto l’Assemblea nazionale ordinaria elettiva per il rinnovo delle cariche federali 2025-2028 per sabato 28 settembre 2024, dando mandato ai Comitati regionali di convocare, possibilmente entro la fine dell’anno ed entro il 10 febbraio 2025, le assemblee elettive per il rinnovo delle cariche regionali e per l’elezione dei delegati all’Assemblea nazionale per il quadriennio 2025-2028. De Sanctis è al secondo mandato e ha intenzione ovviamente di ricandidarsi.

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