Spycalcio

Juri Chechi e Antonio Rossi alla scalata delle Federazioni ginnastica e canoa

Juri Chechi e Antonio Rossi alla scalata delle Federazioni ginnastica e canoa
(ansa)
4 minuti di lettura

Due campioni olimpici sono pronti a candidarsi alla presidenza della Federazione ginnastica e di quella della canoa. Si tratta di Juri Chechi (53 anni, oro agli anelli ai Giochi di Atlanta 1996) e di Antonio Rossi (53 anni anche lui, campione olimpico e mondiale del kayak velocità). Entrambi ci hanno già provato e sono stati sconfitti. Chechi, battuto nel 2016, ora è pronto a riprovarci: l'attuale presidente Tecchi non ha superato il limite dei mandati (tre) e può quindi ricandidarsi, anche se la Ginnastica è stata scossa ultimamente dallo scandalo degli abusi agli atleti. Antonio Rossi ha tentato la scalata alla Federazione ma, dopo una lunga vicenda giudiziaria, è stato sconfitto da Luciano Buonfiglio, in carica dal 2005, che dopo Parigi 2024 dovrà lasciare per il limite ai mandati (se la legge non cambia). Rossi attualmente è sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della Regione Lombardia (mandato in scadenza): è legato alla Lega, molto stimato dal ministro Giorgetti. Tanti campioni dello sport hanno tentato la carriera dirigenziale, non molti ci sono riusciti ad arrivare ai vertici. Altri non hanno trovato spazio all'interno delle loro Federazioni (vedi Sara Simeoni, Alberto Tomba), se non con ruoli marginali. Fare il presidente è un lavoro complesso, a tempo pieno, e sovente poco pagato, massimo 36.000 euro lordi all'anno. Ma ora sta per arrivare unarivoluzione nel mondo dello sport: la legge sul limite ai mandati (massimo tre quadrienni olimpici) metterà fuori gioco, dopo i Giochi di Parigi 2024, tantissimi presidenti di Federazione e provocherà un terremoto anche a livello locale. Nomi importanti, e che hanno fatto la storia del nostro sport, saranno costretti a lasciare: Petrucci, Chimenti, Urso, Luciano Rossi, Aracu, Abbagnale, Buonfiglio, Casasco, Binaghi, Serafica e tantissimi altri. Ma è giusto? Sono stati accusati di essere una Casta dall'ex ministro Vincenzo Spadafora. Soprattutto da parte dei 5 Stelle ci sono state accuse, immotivate. Basta ricordare che due fra i veterani, Aracu e Luciano Rossi, sono anche presidenti di Federazioni internazionali. Antonio Urso poi è segretario e tesoriere della Federazione mondiale pesi. Tutti e tre rappresentanti quindi ai massimi livelli di sport olimpici (lo skateboard ha esordito a Tokyo con grande successo). Ma in Italia devono abbandonare. Molte Federazioni si stanno già muovendo: alcuni presidenti cercheranno di mettere i loro delfini e cercheranno di avere un ruolo legato alla loro esperienza e capacità. In alcune Federazioni però ci potrebbero essere non pochi candidati, e non è detto che si vada a stare meglio. Non solo: è possibile cambiare Federazione, superando così il limite ai mandati. C'è già un accordo ad esempio fra un ex presidente e un suo amico che potrebbe lasciargli il posto, garantendogli i voti ovviamente. Si tratta di due Federazioni olimpiche. Ma potrebbero esserci anche altri casi di cambio di casacca. Si vedrà.

Inoltre c'è molto fermento fra alcuni presidenti che stanno cercando, in diversi modi, di fare abolire la legge sui mandati. Ci vorrebbe un provvedimento del Parlamento, ma pare complicato di questi tempi (anche se i 5 Stelle non pesano più come in passato). Si sta tentando allora un altra strada, anche questa tortuosa. Se ne occupano avvocati molto introdotti. E' stato fatto un ricorso al Tar dal Lazio da parte di due dirigenti locali della Fit, Federtennis: si sostiene in questo ricorso che le Federazioni sono società private, non soggette quindi al limite ai mandati (il Coni invece è un Ente pubblico). Il Tar non si è espresso e non ha ancora mandato, come si augurano i ricorrenti, le carte alla Corte Costituzionale. C'è davvero un profilo di illeggittimità in quella legge? Lo può stabilire sollo la Consulta. Ma attenzione. Il tempo non gioca favore di chi non vorrebbe alcun limite ai mandati: la Consulta (ora il presidente è Silvana Sciarra) ci mette parecchio tempo a decidere di solito e tutto è ancora fermo al Tar del Lazio. Ci sono soprattutto quattro presidenti importanti, di lunghissimo corso e di forte agganci anche politici, che si stanno muovendo in tal senso. Ma altri loro colleghi sono d'accordo. Le elezioni delle Federazioni sono previste dopo i Giochi di Parigi 2024, quindi dall'autunno: c'è tempo solo due anni per cancellare la legge, molto poco. Le elezioni del Coni sono previste invece non prima della primavera 2025 (Malagò conserverebbe sempre un posto in Giunta Coni e resterebbe membro Cio almeno sino al 2029).

In arrivo oltre 300 milioni per il mondo dello sport
Dopo quelli straordinari, ecco i contributi statali ordinari: si tratta di oltre 300 milioni, più dello scorso anno, che saranno distribuiti alle Federazioni sportive, alle Dsa, agli Enti di Promozione, eccetera. Il presidente-ad di Sport e Salute, l'avvocato Vito Cozzoli, ha convocato il cda dell'Ente per mercoledì 21 dicembre. Sono soldi indispensabili per fare marciare lo sport, in tempi non facili dopo la pandemia e ora il caro energia. Sono soldi da spendere bene, cosa che non sempre succede.

La festa delle bocce al Tempio di Adriano. De Sanctis: "Abbiamo un grande futuro"
Si è svolto, alla presenza delle autorità sportive e istituzionali, il premio 'Mb Fib Award'', l'Oscar delle bocce, giunto alla 41esima edizione. La serata di gala ha avuto luogo a Roma, al ''Tempio di Vibia Sabina e Adriano (Piazza di Pietra)'', riscuotendo un notevole successo. Il premio è stato consegnato ai campioni della Raffa, Volo, Petanque e Boccia Paralimpica, ai dirigenti societari delle specialità Raffa, Volo e Petanque, agli arbitri, agli sponsor, protagonisti dell'ultima stagione sportiva, a Gianluigi Ziraldo, che ha contribuito per la crescita e lo sviluppo del mondo delle bocce in Friuli, e ai tecnici che si sono impegnati nella valorizzazione e promozione della disciplina boccistica su tutto il territorio nazionale. Erano presenti anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, Luca Pancalli, presidente Cip, Roberto Tagliavanti, presidente Camera di Commercio, Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda di Roma Capitale, Roberto Tavani, Delegato allo sport del Presidente della Regione Lazio, Juri Stara, Segretario Generale CIP, Riccardo Milana, Segretario Generale FIB, Moreno Rosati, Vice presidente vicario FIB e presidente europeo Raffa e Roberto Favre, Vice presidente FIB ed i Consiglieri Federali, Presidenti e Delegati Regionali Fib. Il presidente della Federazione Italiana Bocce, Marco Giunio De Sanctis, ha assicurato che il mondo delle bocce, in Italia, è in continua crescita: ''È stata una stagione esaltante, difficilmente ripetibile. Abbiamo organizzato due Mondiali, a distanza di una settimana, che non sarà facile ripetere, sia per lo sforzo logistico-organizzativo, ma anche per quello economico. Abbiamo un grande futuro se saremo tutti più uniti e crederemo nelle enormi potenzialità della Federazione''.

Trofeo Coni Winter 2022, successo del Trentino
E' il Trentino il vincitore della prima edizione del Trofeo Coni Winter 2022. Il Comitato diretto da Paola Mora sfrutta al meglio il 'fattore campo' e scrive il proprio nome nell'albo d'oro dell'edizione invernale della più importante manifestazione multisportiva under 14 d'Italia, ospitata proprio in Trentino. Le ragazze e i ragazzi del Comitato di casa hanno avuto la meglio sul Piemonte, superandoli solo per numero di discipline a podio (11 contro 9) dopo aver collezionato ciascuno 30 punti. Terza la Lombardia con 28 punti (qui la classifica completa). Il Trofeo ha visto misurarsi 800 atleti in rappresentanza di 17 delegazioni regionali che si sono misurati nelle varie discipline andate in scena in 8 località trentine. Al termine della Cerimonia sdi chiusura c'è stato il passaggio di consegne con il Piemonte, con la bandiera del Coni e la Fiaccola che sono passate dalle mani della presidente del Coni Trento, Paola Mora a quello del Coni Piemonte, Stefano Mossino. La sfida del 2023 è già iniziata.