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Successo al Centro Tecnico di Roma con le Final Four della Raffa

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Le bocce illuminano il Centro Tecnico Federale di Roma: due giornate all’insegna dello sport e della passione. Si sono disputate le Final Four maschili e femminili della specialità Raffa. Conquistare uno scudetto è sempre una grande emozione, fondamentale è stato l’impegno dimostrato dagli atleti, dai tecnici e dai dirigenti nel corso dell’intera stagione. Il 2020 è un anno particolare che resterà sempre nella memoria della gente e vincerlo in un momento delicato assume un sapore ancora più prelibato con le bocce assolute protagoniste. Il Centro Tecnico Federale di Roma ha vissuto un intenso (ma in piena sicurezza) fine settimana di sport all’insegna delle bocce.

A cucire lo scudetto sulle proprie maglie sono state la Boville Marino nella competizione maschile e l’Osteria Grande Bologna nella kermesse femminile. Un pizzico di delusione per l’Enrico Millo Baronissi, accompagnata però dalla grande soddisfazione di essere approdato con entrambe le squadre, maschile e femminile, alla finalissima.

Il team, nonostante tutto, torna in Campania con un doppio argento. “Siamo riusciti, nonostante l’attuale situazione emergenziale, ad organizzare anche le finali del Campionato Italiano di serie A specialità Raffa – ha più volte rimarcato il presidente della Federbocce, Marco Giunio De Sanctis – È indubbio, però, come si sia assistito a un livello mondiale, considerando che i più forti atleti della raffa sono italiani e giocano nel campionato di società di serie A”. In effetti, sulle otto corsie del bocciodromo del Torrino è andato in scena un grande spettacolo sportivo, testimoniato dalle telecamere della diretta streaming e di quella Rai (in onda sul digitale terrestre e sul web).

Quarantotto atleti, equamente suddivisi tra uomini e donne, ben nove titoli iridati, tredici ori europei e una infinità di titoli italiani: un ricco parterre per i palati più raffinati.

“Questi campionati hanno dimostrato che le bocce non sono più appannaggio di poche società, ma l’equilibrio e l’imprevedibilità delle competizioni evidenziano come tanti club si stiano attrezzando per competere a livello nazionale. Questo conferisce alla nostra disciplina maggiore appeal”, il commento del presidente De Sanctis. L’organizzazione federale ha curato ogni dettaglio, assicurando il rispetto di tutte le norme anti-Covid. Il pubblico presente (addetti ai lavori e accompagnatori rigorosamente accreditati) ha facilitato coloro che erano precettati ai controlli. Tutti in ordine e con mascherine sempre sul viso. Tra una bocciata di raffa o di volo, un accosto e l’altro e la lotteria dei tiri al pallino con cui è terminata la semifinale tra i neo-campioni d’Italia Boville e la Monastier Treviso, i sei incontri hanno mostrato, ai circa centomila spettatori del web, il grande fascino della Raffa e la nuova veste grafica del Centro Tecnico Federale, che ha regalato un elegante colpo d’occhio sotto il profilo dell’immagine. L’unione delle generazioni, oggigiorno sempre più di difficile realizzazione nella società civile, è favorita dalla peculiarità dello sport delle bocce, che dimostra sempre il suo carattere inclusivo. Nelle due finalissime, infatti, l’età anagrafica è apparsa variegata tra le fila delle squadre protagoniste. Dai più giovani, Pasquale Sequino (classe 2003), Giuseppe Cappuccio (classe ’95) e Raffaele Ferrara (1991), in forza all’Enrico Millo, alle più mature neo-campionesse d’Italia dell’Osteria Grande, Teresa Rizzolo (classe 1939) e Donatella Squaiella (classe 1948).
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