INTERVISTE AI NUOVI DELEGATI PROVINCIALI: ALESSIO SAMPAOLESI (ANCONA)

Proseguiamo con le nostre interviste ai nuovi delegati provinciali Fib delle Marche.
Oggi è il turno di Alessio Sampaolesi, nuovo delegato Fib per la provincia di Ancona.
“Ho iniziato a giocare a bocce fin da piccolissimo intorno a casa con mio nonno – ricorda Sampaolesi . All'età di 12 anni ho iniziato a giocare in un circolo Acli vicino a casa ed è lì che mi sono appassionato veramente divertendomi un mondo. Sono entrato a far parte della Fib a 18 anni con la società Loreto dove ancora milito. Dal 2009 anno in cui con Romano Foglia ho partecipato ai campionati italiani a coppia. Sono in categoria A. Nella mia carriera non ho conseguito grossi risultati anche perché ho alternato le bocce al calcio, ma soprattutto perché sono un'atleta fai da te, non avendo mai frequentato la scuola bocce. Diciamo che seriamente iniziato a giocare solo quando sono in categoria A”.
Quante bocciofile affiliate e quanti tesserati ci sono nel territorio di tua competenza?
La provincia di Ancona ha 24 società e circa 700 atleti.
Quali sono i problemi principali oggi per le bocce nella tua provincia?
I problemi principali oggi, oltre ovviamente al Covid che ha quasi paralizzato l'attività da marzo scorso, sono relativi alla formazione di nuovi atleti, soprattutto giovani, donne e atleti paralimpici. Bisogna poi svecchiare i consigli dirigenziali delle nostre società. Un altro problema è quello del tesseramento dei soci frequentatori che sono l'ossigeno delle bocciofile nella provincia di Ancona. C'è poi una questione più generale che è quella di riuscire a recuperare fondi sul territorio. Attraversiamo, infatti, una grossa crisi industriale da diversi anni, in particolare penso al fabrianese dove il problema è ancora più grave.
Quali progetti intendi mettere in campo per favorire l’attività e incrementare il numero di tesserati?
Ci sono poche scuole bocce e vedrò di fare il possibile per stimolare le società a crearle anche con l'aiuto del coordinatore regionale Luca Capponi. Purtroppo oggi i giovani sono attratti da altri sport, non perché più belli, ma perché di tendenza. Il nostro sport viene sempre catalogato come uno sport per anziani, ma se ci pensate bene è l'unico sport in cui un nonno e un genitore possono giocare insieme al figlio o al nipote. In questo periodo storico dove internet la fa da padrone, frequentare le bocciofile per i ragazzi è un toccasana In quanto possono socializzare come non riuscirebbero a fare in nessun altro posto e crescere con principi sani.
Come vuoi concludere questa intervista?
Per concludere invito tutti i nonni e genitori praticanti il nostro sport a portare i propri figli e nipoti nelle bocciofile con la speranza che si innamorino del nostro sport. Buon Natale a tutti e che finisca presto questa tremenda pandemia.