La “tigre” di Cremona domina ancora il mondo delle bocce, non più dai campi ma dalla panchina. L’atleta più titolata della Raffa, Germana Cantarini, ricopre, infatti, da pochi mesi l’incarico di commissario tecnico della Nazionale femminile. Il suo obiettivo: valorizzare le atlete più meritevoli, “allevando” con particolare cura le più giovani. La nuova allenatrice debutterà ufficialmente tra poco più di un mese, in occasione dei World Games, che si svolgeranno in Polonia. Classe 1964, ha deciso di sospendere l’attività di giocatrice per percorrere la nuova strada. “Prima o poi sarebbe dovuto accadere: avevo capito che era giunto il momento di dire “basta”. Sono per altro soddisfatta della mia scelta recente, anche perché faccio parte di un team molto affiatato. Con gli altri commissari tecnici c’è un feedback continuo: l’atmosfera è ottima e il clima di grande collaborazione”. Quanto al lavoro, la Cantarini ha le idee chiare: “Le atlete che desiderano raggiungere livelli elevati devono essere disposte a impegnarsi seriamente. Purtroppo, allo stato attuale solo poche di esse possono permettersi di sostenere i costi delle lunghe trasferte che le gare comportano. La nuova dirigenza Fib è decisa ad affrontare anche questo genere di problematiche”. Per il Ct è inoltre fondamentale promuovere stage ad hoc e parate femminili alle quali si cercherà di far partecipare anche le Under 18. “Le ragazze hanno l’esigenza di confrontarsi con la realtà internazionale, perciò dovranno assumere dimestichezza con il tiro di volo”. E con la bocciata in generale: “Solo così potremo rendere più spettacolare il gioco in ambito femminile”. I primi di luglio si svolgerà, a San Giovanni in Persiceto, uno stage in vista dei World Games: “Ho convocato le due atlete che prenderanno parte alla manifestazione, Marina Braconi ed Elisa Luccarini (rispettivamente campionessa e vicecampionessa italiana, ndr). Prossimamente coinvolgeremo anche tutte le altre giocatrici: abbiamo la necessità di conoscerci e di giocare insieme. Intendo precisare che il mio rapporto con le giocatrici non sarà certo improntato a timori reverenziali: fino al mese scorso ero una di “loro”. Ogni problema potrà essere espresso e discusso liberamente, in un dialogo schietto ed amichevole”. La pluricampionessa non ha perso la determinazione che l’ha sempre contrassegnata: “Sono una testarda, che dà sempre il massimo. Alle giovani che intenderanno avvicinarsi alla nostra disciplina spiegherò che quello delle bocce è uno sport vero e come tale non può portare a risultati eccellenti in assenza di spirito di sacrificio”. Per una donna potrebbe non essere semplice, tuttavia, conciliare le esigenze della famiglia con gli allenamenti e le gare: “Si tratta di un problema di non facile soluzione. Per quanto mi riguarda mi reputo fortunata, per avere accanto a me un compagno che adora questo mondo e quindi mi incoraggia ad andare sempre avanti. Negli sport professionistici le cose sono diverse: invece chi gioca a bocce lo fa per passione”. Combattente nata, frequenta i campi di bocce dall’età di sette anni: “Ho vinto la mia prima gara, una “lui e lei”, a nove”. Nella sua carriera ha vinto tutto. Con la Nazionale, poi, ha un rapporto speciale: “Indosso la maglia azzurra da quando è stata istituita nel 1990. In pratica è nata con me”. I World Games si avvicinano, ma il Ct non avverte particolari preoccupazioni: “Sicuramente proverò un po’ di emozione ma con Elisa e Marina starò tranquilla”. C’è tutta la determinazione e l’autorevolezza della “tigre”: lo spettacolo può incominciare.


Nella foto Germana Cantarini in una fase di gioco

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